Migranti, blitz di protesta dopo lo sgombero del rifugio di Oulx
OULX (TORINO). «La vostra giustizia uccide», «Assassini»
sono le scritte comparse nella notte sul muro del Comune di Oulx in
Valle di Susa. Davanti all'ingresso, imbrattato con la vernice rossa, è
stato lasciato un mucchio di vestiti.
L'azione di protesta, dopo lo sgombero, nelle scorse settimane, della casa
cantoniera, sulla statale 24, occupata da anarchici francesi e italiani
per aiutare i migranti a superare il confine. Il giorno dello sgombero,
nell'edificio dell’Anas, polizia e carabinieri hanno trovato 63
migranti, quasi tutte famiglie, una ventina i minorenni.
Perlopiù arrivano dall'Afghanistan, con alle spalle viaggi
lunghi anni per l’Iran, la Turchia, la Grecia, l'Albania, la Croazia. La
casa cantoniera rappresentava un rifugio prima di proseguire per la
Francia o la GermaniaOra, ad Oulx, ad accogliere i migranti resta solo un
unico rifugio, il Fraternità Massi-Talita Kum gestito dal parroco di
Bussoleno don Luigi Chiampo.
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