mercoledì 7 aprile 2021

pc 7 aprile - ILVA/ARCELORMITTAL - SITUAZIONE TRA GRAVE E GROTTESCA - MA CI SONO OPERAI CHE COMINCIANO A PENSARE DIVERSAMENTE - ORA SI TRATTA DI FARE DIVERSAMENTE

Da Commenti di operai

"Scandalosi comunicati dei sindacati a fronte del grave provvedimento preso dall'azienda (ci si riferisce alla sospensione di 2 lavoratori per i messaggi sulla fiction "svegliati amore moi"). Un inutile appello all'amministratore delegato (figurati...) e a Giorgetti.
Fiom e Usb non trovano neanche l'orgoglio per dichiarare non diciamo uno sciopero generale ma almeno un'ora di sciopero. Ormai all'ArcelorMittal gli scioperi si revocano e non si fanno e ciò ormai è da parecchio tempo che avviene, basti pensare alla revoca che ci fu in occasione della morte del lavoratore Massaro caduto dalla gru al porto.
Un provvedimento contro il lavoratore per una fiction pure scadente, non trova nessuna risposta. 
Così come sono del tutto ipocriti i lamenti per l'esplosione/incendio al CCO2. Se gli operai che erano addetti alla manutenzione sono stati messi fuori con la cigs dei 2600 di Ilva AS, o quelli di AM sono costantemente in cassintegrazione-covid, è naturale che poi succedono queste cose.

La verità è che ormai abbiamo un sindacato al servizio del padrone, anzi portavoce del padrone. E l'Usb è da tempo all'insegna di “furia francese e ritirata spagnolo”.
E' ben chiaro che in fabbrica con l'accordo del 18 settembre sono stati messi fuori quella parte dei lavoratori più combattiva.
Tornando sul sindacato, esso ha una funzione di sedare i lavoratori; e i lavoratori oggi appaiono

“sedati”. E questo, chiaramente permette ad ArcelorMittal di fare il bello e il cattivo tempo. Figuriamoci poi se un governo come questo di Draghi e Giorgetti che sono stati sempre al servizio del padrone, potranno mai fare qualcosa per i lavoratori.
Il sindacato sta così perchè è coperto dall'azienda e non vuole perdere questa copertura. D'altra parte per il fatto che i lavoratori continuano a tesserarsi - la Uilm è il sindacato maggioritario, dovrebbe avere tuttora 2mila iscritti – questo da loro l'impressione che mantengono il consenso dei lavoratori e che quindi debbano procedere lungo questa strada.
Allo stato delle cose questa situazione si può sbloccare solo se i lavoratori reagiscono, ma come un serpente che si mangia la cosa attualmente questo non avviene. 

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Dal comunicato dello Slai cobas sc sulle sospensioni

Lo Slai cobas sc esprime la sua solidarietà agli operai sospesi... Le sospensioni devono essere subito revocate e gli operai devono tornare al lavoro!
La decisione di AM se non fosse pericolosa sarebbe grottesca, da consigliare il ricovero in manicomio.
Essa è totalmente illegittima, viola la libertà di espressione, anche critica, delle persone - anche se i lavoratori avessero scritto critiche, denunce verso AM, dov'è il reato? Esse sarebbero state pienamente legittime! Gli operai hanno il dovere di rispettare il contratto con l'azienda (fino a quando non è la stessa azienda a violarlo), ma non hanno alcun dovere di non esprimere opinioni, denunce sull'azienda. Non stiamo in una monarchia! 
Ma i dirigenti di AM non hanno altro da fare che leggere nei facebook dei lavoratori? 
AM vuole imporre una dittatura padronale in fabbrica che però, sembra forte, ma si poggia su un terreno di argilla. Se basta un post per ledere la sua immagine, primo, sappia ArcelorMittal che la sua "immagine" è ampiamente già lesa per ciò che quotidianamente fa e non sarà certo una fiction (tra l'altro a nostro parere un pò modesta) ad aumentare una realtà di sfruttamento, di attacco ai diritti, di mancati impegni ambientali che è sotto gli occhi di tutti, nè ad aumentare la preoccupazione dei lavoratori e abitanti dei quartieri; secondo vuol dire che anche un lieve commento può nuocergli? 
Allora, se tanto ci dà tanto, perchè non nuocergli realmente con una protesta e lotta seria? 

Dal blog tarantocontro

ArcelorMIttal - Una fabbrica che fa produzione e utili tagliando operai, manutenzione, mettendo a rischio la vita degli operai

Il taglio dei costi riguarda

- prima di tutto il taglio della forza-lavoro, degli operai - con una cassa integrazione permanente, che data da luglio 2019 trasformatasi in cig-covid da marzo 2020, cassintegrazione che dopo una breve uso di appena una settimana (dal 29 marzo al 3 aprile) come cig ordinaria è tornata dal 5 aprile ad essere utilizzata come cassa covid sempre per la platea totale di 8.100 lavoratori (ma poi in realtà non c'è rotazione, e chi va in cassa sono spesso sempre gli stessi), e per 13 settimane (sempre prorogabili) per l'azienda significa totale scarico di salari di migliaia di lavoratori, senza neanche dover pagare il contributo alla cig già azzerato dal governo Conte e proseguito con Draghi;
 
- l'altro taglio riguarda la manutenzione degli impianti. Questa è stata totalmente aggravata dall'aver prima lasciato fuori alla fabbrica 2600 operai, e ora mettendo in cassintegrazione parte di lavoratori addetti alla manutenzione - è evidente il rilevante risparmio di costi che ne viene per AM.
 
Ora, tra qualche giorno fermerà due impianti: l'altoforno 4, dal 9 aprile per una manutenzione straordinaria, con il conseguente stop dell'acciaieria 1.
Si dice che con due soli altoforni in marcia (1 e 2) l'acciaieria 2 è più che sufficiente. Salvo il fatto che proprio all'acciaieria 2 l'altro giorno vi è stato il grosso incendio che ha sfiorato una tragedia e causato principalmente proprio dalla mancanza di manutenzione.

Mittal quindi guadagna (finchè gli può convenire) letteralmente sulla pelle degli operai:
gli operai in cassaintegrazione con un salario quasi dimezzato non ce la fanno a vivere;
gli operai che restano al lavoro rischiano di non poter continuare a vivere, e intanto lavorano in pessime condizioni;
in tutto questo non possono osare neanche di mettere qualche frase in facebook sull'azienda...
OPERAI, SI PUO' ANDARE AVANTI COSI'?! 

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Ciò vuol dire che comunque le condizioni oggettive sono sempre più favorevoli. I padroni approfittano della situazione per attaccare ancora di più e gestire la fabbrica secondo i loro esclusivi interessi. 
Gli operai non hanno nessun strumento e dovranno ricostruirselo attraverso lo Slai cobas sc.

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