Modena: dopo la repressione il riscatto sarà collettivo
Manifestazione cittadina domenica 3 dicembre per il recupero degli stabili abbandonati e per gli spazi sociali. Ore 15 in piazza Matteotti a Modena.
Non hanno atteso nemmeno l'alba.
Come ladri qualunque sono arrivati nella notte, in forze però, ben
protetti da leggi e scudi e manganelli, gli stessi che proteggono sempre
banche, politici e padroni, quelli che ti sbattono fuori casa o ti
manganellano quando perdi il lavoro. Ieri mattina no, la mattina del 30
novembre si sono presentati con qualche blindato, hanno bloccato quasi
interamente via Malmusi alle persone e via Trento e Trieste al
traffico per sgomberare l'ex Cinema Olympia, luogo storico della città e
riaperto dopo 15 anni di abbandono. Si sono intrufolati alle cinque
svegliando i compagni e le compagne che lo presidiavano. Impossibile
resistere. Un ulteriore stabile ri-regalato al degrado, nonostante la
presenza di centinaia di stabili dal valore inestimabile lasciati a
marcire.
Ci si è così riversati in
consiglio comunale, dove abbiamo ottenuto un incontro immediato con
alcuni assessori della Giunta comunale. Da quando era stato occupato lo
spazio dell’Ex Cinema Olympia, infatti, si chiedeva a gran voce la
possibilità di rendere stabile e fruibile al massimo questo percorso di
autogestione, affinché diventasse punto di riferimento e alternativa per
quanti chiedono spazio di ogni tipo in città. Questa trattativa hanno
voluto intavolarla solo a sgombero avvenuto, cercando un rapporto di
forza che fosse dalla loro, coscienti di quanto l’esperienza rinnovata
dell’Olympia
significasse un ponte reale fra attivisti e cittadini di ogni genere, quindi un problema per loro.
significasse un ponte reale fra attivisti e cittadini di ogni genere, quindi un problema per loro.
Manco
a dirlo, come avvenuto ogni volta, le distanze fra le parti sono
siderali. Gli assessori raccontano una città che non esiste, si vantano
di processi partecipativi con l’arroganza di chi sa di aver appena posto
fine all’unico progetto in città che rappresentava un punto
d’aggregazione e partecipazione attiva. Partendo da questi presupposti é
dunque una farsa questa trattativa, come tali sono state le precedenti
esperienze di incontro con le istituzioni a guida di un PD la cui
legittimità scricchiola sempre di più. Si è concluso con l’impegno per
un tavolo ulteriore fra due settimane e la nostra promessa di garantire
la prima pagina dell’agenda di Muzzarelli alla questione degli spazi
sociali. I progetti che la comunità che autogestiva l’Olympia portava
avanti rappresentano ciò che la Giunta non può accettare: la possibilità
che esistano autonome decisioni da parte di gruppi organizzati di
cittadini e cittadine non sotto il loro diretto controllo.
Ed
è proprio la problematica del controllo a tenere banco nelle
discussioni all’interno della governance modenese. Si sono resi conto
che il controllo sulla città, in anni precedenti capillare, è oggi
drasticamente calato. Il consenso della città verso il PD è scemato,
così gli elettori e la capacità dei governatori di incidere sulle
necessità delle persone. Oggi si cercano soluzioni fittizie, perlopiù
improbabili, dove ad un problema come la crescente forbice sociale fra
benestanti e poveri e lavoratori viene trattata negli incontri nei
quartieri senza chiamare a parlare l’assessore alle politiche sociali,
chiamando invece in forze rappresentanti della polizia.
La
decisione di sgombero arriva quindi sulla comprensione dell’alternativa
politica che l’Ex Cinema Olympia rappresentava di fronte a politiche
capaci unicamente di aumentare il numero di agenti schierati in strada,
senza risolvere realmente i problemi. L’Ex Cinema Olympia invece dava
alle persone la possibilità di incontrarsi e trovare soluzioni
partecipate a questi problemi. Per chi autogestiva lo stabile queste
soluzioni hanno trovato applicazione in cineforum, spettacoli teatrali e
improvvisazioni, serate musicali, intrattenimento per i bambini del
quartiere. Le iniziative proposte erano tantissime, tante da riempire
l’intero programma deciso dall’assemblea fino in primavera.
E’
un ulteriore attacco alla possibilità di riunirsi e partecipare
attivamente alla vita politica e sociale cittadina. Il PD questa
partecipazione vuole ammazzarla, e noi risponderemo con la forza delle
tante persone che autogestivano quello spazio e la loro voglia di
mettersi in gioco
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