mercoledì 29 novembre 2017

pc 29 novembre - Le sedi fasciste si bruciano col fuoco...

Sede di Fiamma Nazionale a Moconesi, striscione nostalgico dato alle fiamme


Sono passati dieci giorni dall’inaugurazione della nuova sede di Moconesi di “Fiamma Nazionale”, movimento di estrema destra che a Genova e in Liguria sta cercando di trovare adepti. E l’altra notte alcuni militanti antifascisti genovesi hanno lanciato un messaggio chiaro all’associazione di nostalgici della Repubblica sociale, rimuovendo uno striscione appeso a Genova proprio da Fiamma Nazionale nel quale si inneggiava contro l’immigrazione. E portandolo a Moconesi, fotografandolo
capovolto e poi bruciandolo nella boscaglia, non è chiaro dove. Operazione che è stata firmata con le scritte apparse sui muri del paese e con un video dello striscione dato alle fiamme postato sul profilo Facebook Genova Antifascista.
Sul caso hanno compiuto accertamenti i carabinieri, che però non hanno trovato il luogo in cui gli antifascisti hanno bruciato quello striscione. Anche la digos è stata informata e monitora gli eventi. E se l’inaugurazione, alla quale aveva preso parte una decina di persone, non aveva destato troppe preoccupazioni, questo episodio costringe le autorità ad alzare il livello dell’attenzione.

Quello appeso da Fiamma Nazionale a Sampierdarena, nella notte fra sabato e domenica, è uno striscione con la scritta: «Questa non è accoglienza, è invasione. Basta! Italia agli italiani». Il gruppo di estrema destra si è scagliato contro un centro di accoglienza per migranti richiedenti asilo in costruzione a San Benigno. Che sia stata o meno la sezione di Moconesi a fabbricare lo striscione, la notte dopo è in Fontanabuona che alcuni antifascisti sono andati a riportare il lenzuolo. Prima lo hanno esposto al contrario davanti alla chiesa di Gattorna, poi lo hanno bruciato. Quest’ultima azione è stata ripresa e il filmato pubblicato in rete. Infine sono state realizzate scritte sui muri lungo la provinciale. «Via i fascisti dalle città. Genova antifa», un’altra «Genova antifa» e il disegno di un omino stilizzato appeso per i piedi e con una svastica sul petto.

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