pc 2 dicembre - ILVA - FIM/CISL E UILM A BARI: 4 GATTI AL SERVIZIO DEL GOVERNO E DELLA MITTAL
Ieri è andata in scena a Bari, davanti alla sede del
Consiglio regionale, la piazzata di chi ha già venduto gli operai
dell'Ilva e i cittadini dei quartieri inquinati di Taranto al governo e
ai nuovi padroni. La loro protesta è perchè non si
devono disturbare i manovratori (cioè loro) ai tavoli romani, dove
Calenda decide e loro incassano, facendo passare tra i lavoratori le
chiacchiere del governo, di Mittal e dei commissari Ilva. “Eravamo
ad
un passo dall’inizio delle opere e della copertura dei parchi minerari –
dice il rappresentante della Cisl... Abbiamo
lavoratori a casa da tre anni, circa 850 unità che a gennaio sarebbero
rientrati e invece così restano ancora fuori”. Ora si ricordano che vi
sono già operai fuori in cig, quando loro hanno ampiamente sottoscritto e
non contrastato prima i contratti di solidarietà e poi la cig. I
sindacati confederali a Taranto dal 9 ottobre (giorno del grande
sciopero e dei lunghi presidi all'Ilva) non hanno fatto un'assemblea,
non hanno fatto un'iniziativa di lotta, sempre per non disturbare i
manovratori, e si svegliano solo quando devono schierarsi al fianco del
governo e di Mittal. Ma senza la lotta non ci sono gli
interessi, i diritti, le rivendicazioni degli operai e della popolazione
al tavolo romano, ma solo misere contrattazione sui numeri degli
esuberi e sui tempi (comunque lunghissimi). Quella di ieri somiglia alla manifestazione a fianco di Riva del 30 marzo 2012. Ma
per fortuna, a differenza di quella, stavano solo funzionari e delegati
e qualche operaio che non vuole ragionare con la propria testa.
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