venerdì 29 luglio 2016

pc 29 luglio - Fincantieri Palermo: passa di pochissimo l’accordo integrativo

191 a favore e 168 contro per 365 votanti su 450 operai e impiegati aventi diritto. Quindi, l’accordo è passato per pochi voti. Una parte degli operai ha votato sicuramente sì perché spinti da Cisl e Uil che si dicono soddisfatti e dal fatto che oramai l’accordo è stato approvato a livello nazionale, e in questo senso possiamo dire che hanno votato sì per “stanchezza”, mentre una parte non si arrende all’ennesima presa in giro: se dopo 18 mesi di trattativa! Come ha il coraggio di dire Landini, il risultato è questo… tra scioperi e manifestazioni e denunce penali questi “soldi” non basteranno nemmeno a pagare gli avvocati!

E a Palermo, in particolare questo accordo non si doveva accettare perché non si vede ancora niente per un vero rilancio e il rientro dalla cassa integrazione di molti operai.
È chiaro che a settembre, insieme alla questione aperta del contratto nazionale, il “no” contro l’accordo integrativo detto in questa occasione deve diventare la base di partenza per una organizzazione sindacale che sia davvero nelle mani degli operai!

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Fincantieri, passa a maggioranza l’accordo integrativo
La maggioranza delle tute blu del Cantiere navale si è espressa favorevolmente all’ipotesi di accordo integrativo proposto da Fincantieri e firmato circa un mese fa dalle segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uil. Dalle urne del referendum indetto dai sindacati è uscito vittorioso il “sì”, con il 53,2 per cento:
191 lavoratori su 365 votanti. I “no” sono stati 168; tre schede bianche e tre nulle.

“La Uilm aveva previsto questo risultato – dice soddisfatto Enzo Comella, segretario della Uilm provinciale – A nostro parere, il piano punta a rilanciare il settore garantendo un salario aggiunto ai dipendenti. Per questo abbiamo indicato ai 450 tra impiegati e operai di votare per il sì”.
Comella si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe. “Nelle ultime settimane – dice il sindacalista – abbiamo assistito a forti attacchi verbali e a campagne denigratorie che avevano un unico obiettivo: convincere i lavoratori a rigettare questa piattaforma. Invece, la risposta oggi è stata chiara, i dipendenti ci hanno dato ragione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è la Fim Cisl. “Sul voto espresso dai lavoratori ha prevalso il buonsenso, siamo soddisfatti del risultato, i lavoratori hanno compreso che questa scelta di dire sì all’integrativo serve a migliorare la loro tutela e a favorire il rilancio dello stabilimento, grazie agli impegni assunti dall’azienda – dicono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Nino Clemente Rsu Fim Cisl -. Con il voto a favore i lavoratori otterranno il salario aggiuntivo e miglioramenti sul tema della previdenza integrativa, che probabilmente non avrebbero più ricevuto per molti anni, perché la trattativa con l’azienda si sarebbe interrotta”.
Se Uil e Fim vedono il bicchiere mazzo pieno lo stesso non si può dire per la Fiom Cgil, che considera il risultato del referendum di ieri la conferma del “malcontento di lavoratori”, visto che il 47 per cento ha respinto l’ipotesi di integrativo.
“L’accordo non ha superato le questioni da noi poste sulla concreta missione produttiva e sulla ripresa e il rilancio del cantiere attraverso adeguati carichi produttivi al pari degli altri stabilimento di Fincantieri – dicono Francesco Foti e Serafino Biondo, Rsu del Cantiere di Palermo, contrarie all’ipotesi di accordo integrativo – In questa situazione, anche le nuove regole del premio di produzione sono state valutate negativamente”.
Il Giornale di Sicilia
28 luglio 2016

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