Il
4 gennaio è comparso pubblicamente un documento in cui lo
stato turco accorda in modo esplicito il diritto e ’impunità ai soldati turchi che sparano a civili. Questo ha comportato un aumento delle esecuzioni sommarie dei civili nelle città sottoposte a coprifuoco
In aggiunta, l’esercito turco è intervenuto anche al di fuori della Turchia, nel Kurdistan iracheno ed in Rojava,
per attaccare le unità di difesa curde delle YPG e YPJ impegnate in
prima linea contro le barbarie di Daesh (ISIS). I Governi dell’Unione
Europea e degli altri Stati parte della coalizione NATO restano in
silenzio, nonostante le gravi perdite apportate dal Governo turco alle
forze curde, che svolgono un ruolo cruciale in coordinamento con la
coalizione.Da oltre due settimane continua il coprifuoco nelle città di Cizre, Sur e Silopi, luoghi storici della resistenza curda. La popolazione civile è stremata dall’impossibilità di uscire di casa e dall’assenza di forniture elettriche e idriche, vengono attaccate le abitazioni di interi quartieri, impedendo alle ambulanze di soccorrere le persone ferite negli attacchi armati o dai cecchini dell’esercito.
A Silopi lo stato turco ormai sta attaccando la popolazione della città da 24 giorni. Tre quartieri attualmente si trovano in stato di assedio.
In questo clima di violenza indiscriminata nella città di Silopi tra il 4 e il 5 gennaio sono state arrestate 57 persone, tra cui anche giornalisti, e nella notte le forze armate dello stato turco hanno posto il quartiere di Karşıyaka sotto il fuoco continuo di veicoli blindati. In questo attacco armato sono state uccise anche tre donne curde, che rappresentavano i vertici della rappresentanza femminile nella città.
Sevê Demir era componente del Consiglio del Partito del DBP (Partito Democratico delle Regioni). Demir è stata attiva per molti anni nel movimento delle donne curde, fino a quando nel 2009 è stata arrestata nell’ambito del processo KCK ed è rimasta in carcere per cinque anni. Dopo il suo rilascio dal carcere era attiva per il DBP nelle regioni di Mardin e Şırnak.
Pakize Nayır era la co-presidente del Consiglio del Popolo di Silopi.
Fatma Uya era un’attivista dell’Organizzazione delle Donne Libere (KJA, Koma Jinên Azad) a Silopi.
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