Dicono che questo ddl favorisce l'occupazione stabile...
Intanto per tre anni, ma stanno facendo di tutto perchè lo sia anche dopo, si può essere sempre licenziati, e l'azienda non ti deve spiegare neanche il motivo; viene esteso l'impiego del voucher - quasi un'elemosina, in tutti i settori produttivi; alla flessibilità dell'orario ora si aggiunge la flessibilità delle mansioni, il demansionamento, e chi non lo accetta, via; si introduce pure il superamento del divieto delle tecnologie di controllo a distanza, per controllare in ogni momento i lavoratori e tenerli sotto la spada di Damocle di essere sbattuti fuori in ogni momento.
Intanto per tre anni, ma stanno facendo di tutto perchè lo sia anche dopo, si può essere sempre licenziati, e l'azienda non ti deve spiegare neanche il motivo; viene esteso l'impiego del voucher - quasi un'elemosina, in tutti i settori produttivi; alla flessibilità dell'orario ora si aggiunge la flessibilità delle mansioni, il demansionamento, e chi non lo accetta, via; si introduce pure il superamento del divieto delle tecnologie di controllo a distanza, per controllare in ogni momento i lavoratori e tenerli sotto la spada di Damocle di essere sbattuti fuori in ogni momento.
E la loro "equità" sta nel dare a tutti la stessa opportunità di essere licenziati, sempre e comunque, abolendo definitivamente l'art.18 - già di fatto reso innocuo - e sostituendolo con qualche soldo di indennizzo.
Vogliono attuare ciò che i padroni da anni reclamano: abolire definitivamente lo Statuto dei Lavoratori e sostituirlo con lo "Statuto del Lavoro", che potremmo benissimo chiamare lo "Statuto dello sfruttamento e della difesa dei profitti delle aziende".
Hanno in questi anni preparato il terreno e ora vogliono raccoglierne i frutti.
Cgil, Cisl, Uil strillano, ma loro sono stati i primi a preparare nelle fabbriche, sui posti di lavoro una situazione di perdita via via dei diritti e insieme a questi della resistenza vera dei lavoratori.
I lavoratori sono stati messi nelle condizioni di non poter impedire affatto questo attacco alle conquiste ottenute negli anni '70 con le grandi lotte.
Ma gli stessi lavoratori non possono trovare scuse, nè solo lamentarsi.
E' l'ora di rimboccarsi realmente le maniche e usare i muscoli.
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