Mercoledì 15/09/2014 il
presidente del consiglio Matteo Renzi è venuto ad inaugurare l'anno
scolastico alla scuola Padre Pino Puglisi di Brancaccio a Palermo,
con una faccia tosta da presentarsi alla scuola per portare la sua "buona scuola" in mezzo ai bambini, e
sopratutto crearsi una passerella nel giorno della memoria di Padre Puglisi, vittima della mafia, per aver lottato per
togliere i ragazzini “dalla strada”, quando invece Renzi le
nuove giovani generazioni le sta buttando letteralmente in mezzo alla
strada, con le sue riforme sempre più al servizio del capitale.
Alla manifestazione di
contestazione a Renzi non si poteva mancare, infatti come
militanti del Circolo di Proletari comunisiti eravamo presenti con i
lavoratori precari delle cooperative sociali dello Slai Cobas per
s.c.
Arrivati a Brancaccio nella zona
della scuola abbiamo subito notato (ovviamente) che la zona in tutti
gli angoli era presenziata da Digos a tal punto che entrando in un
bar già solo lì erano in circa 8. Mentre camminavamo sul
marciapiede della strada (incredibilmente pulita; una strada che
invece affoga 365 giorni all'anno nella spazzatura) subito la Digos
si è avvicinata a noi “Ah siete qui!” dicendoci che ci dovevamo
togliere da lì per motivi di sicurezza e ne è nato un battibecco
nell'attesa di una nostra lavoratrice che non ha avuto esito però
per loro.
Dopo un po' abbiamo raggiunto gli
altri manifestanti alle transenne “protette” da uno schieramento
di polizia a circa un centinaio di metri dalla scuola. Erano
presenti lavoratori ex pip licenziati, studenti universitari,
studenti medi, giovani di scienze della formazione primaria ,
professori precari e diversi lavoratori edili che hanno perso il
lavoro e anche alcuni cittadini del quartiere; l'annuncio
dell'arrivo di Renzi a Palermo confermato poco tempo prima, così
come successo a Taranto, ha inciso sicuramente sui numeri di chi ha
partecipato alla contestazione e protesta, alcune centinaia, è ovvio
che Renzi, con queste toccate e fughe, cerca di conquistare
consenso propagandando dietro annunci ad effetto le riforme
reazionarie che vuole mettere in campo, ricordiamo che è già stato
a Termini Imerese, Gela, Taranto, Napoli e Palermo 2 volte con
questa, ma i suoi mega-annunci sono anche armi a doppio taglio, un
operaio dell'indotto Fiat intervistato da Rai Tre il giorno prima
alla domanda della giornalista “Se lei potesse fare una domanda a
Renzi che cosa gli chiederebbe?” ha risposto infastidito “ E' già
venuto a Termini Imerese annunciando la soluzione Cina per la Fiat,
ma di cinesi poi noi non ne abbiamo proprio visto uno! Che cosa
dovrei chiedergli secondo lei adesso?”
Nella strada davanti la scuola abbiamo quindi iniziato a fare slogan insieme ai lavoratori tra i quali "disoccupazione, miseria e caro vita con questo governo facciamola finita", “contro la scuola del Capitale rivoluzione sociale”, abbiamo denunciato che Renzi non è degno di presentarsi in nessuna scuola portando la sua "buona scuola", il suo “patto educativo” dato che la sta distruggendo e la sta rendendo sempre più privatizzata e meno pubblica, la scuola/fabbrica, denunciando che il suo governo è quello della disoccupazione dilagante, precarietà permanente, della repressione delle lotte, della guerra imperialista...
Alcune persone del quartiere si sono quindi unite attivamente alla nostra contestazione ed una donna in particolare ha voluto sorreggere un nostro cartello di denuncia.
Abbiamo distribuito e spiegato tra i presenti volantini, sia sulla riforma sulla scuola che sulle fabbriche che continuano a chiudere... che hanno incontrato l'approvazione di tutti.
Prima delle macchine di Renzi, sempre ben scortato, ne sono arrivate altre che sono entrate direttamente nella scuola, scatenando una selva di grida da parte dei manifestanti "buffoni, buffoni" perché in quelle macchine c'erano sia Crocetta (presidente della Regione) che Orlando (sindaco). Quando arriva un'altra macchina che invece si ferma fuori e ne scende l'assessore Scilabra, la protetta di Crocetta, questa viene contestata fortemente e con rabbia da tutti i giovani essendo lei la responsabile del famoso bluff del "piano giovani".
Prima delle macchine di Renzi, sempre ben scortato, ne sono arrivate altre che sono entrate direttamente nella scuola, scatenando una selva di grida da parte dei manifestanti "buffoni, buffoni" perché in quelle macchine c'erano sia Crocetta (presidente della Regione) che Orlando (sindaco). Quando arriva un'altra macchina che invece si ferma fuori e ne scende l'assessore Scilabra, la protetta di Crocetta, questa viene contestata fortemente e con rabbia da tutti i giovani essendo lei la responsabile del famoso bluff del "piano giovani".
Verso le 10:30 arrivano le tre
macchine che accompagnano Renzi e lo si capisce per il grande
movimento tra i giornalisti e poliziotti e comunque abbiamo tutti
immediatamente gridato ad alta voce che se ne doveva andare, che era
solo un buffone calato dall'alto della casta, lavoro, lavoro,
lavoro...
Prima dell'uscita di Renzi dalla
scuola ci siamo spostati su un altro marciapiede per riuscire a
contestarlo più da vicino; nell'attesa abbiamo continuato a parlare
con la gente del quartiere che mostrava disprezzo per la presenza del
presidente del consiglio e nella discussione veniva fuori la presa
d'atto che siamo in un paese in cui le masse popolari per loro al
potere non contano nulla.
All'uscita dalla scuola come un
codardo Renzi si infilava velocemente in macchina e ad una velocità
di circa 80 all'ora in una strada con un limite di 30! Si è
allontanato girato per non farsi vedere, ma questo non ha fermato la
contestazione, anzi!
Contestare Renzi in ogni città e
per tutti gli aspetti, lottare contro tutto il governo al servizio
della classe dominante borghese che vuole sempre più sfruttare il
proletariato per continuare a fare profitto sulla sua pelle, deve
diventare una pratica quotidiana con una mobilitazione che deve
crescere guardando a queste contestazioni, da Termini, a Napoli, a
Gela, a Taranto, a Palermo... come significativi passi della lotta.
Circolo proletari comunisti
Palermo
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