Renzi atteso a Palermo, oltre
cento precari
davanti all’Istituto don Puglisi: «Lavoro, lavoro»
davanti all’Istituto don Puglisi: «Lavoro, lavoro»
La polizia ha transennato la zona, agenti in tenuta
antisommossa. Il premier non è ancora arrivato
PALERMO - Un
centinaio di manifestanti tra edili e docenti precari della scuola sta
protestando a pochi metri dall’ingresso dell’Istituto don Pino Puglisi a
Palermo, dove è atteso il premier Matteo Renzi per l’inaugurazione dell’anno
scolastico. La polizia ha transennato la zona, gli agenti sono in tenuta
antisommossa. Gli edili urlano «lavoro... lavoro». Ad attendere Renzi ci sono
gruppi di precari della scuola che chiedono di essere stabilizzati ma anche
vincitori del concorso del 2012, che attendono l’immissione in ruolo. Poco
distante un gruppo di disoccupati che per anni ha lavorato nel settore
dell’edilizia, invece, rivendicano l’applicazione di un protocollo di intesa
stipulato nel 2013 dal Comune di Palermo e dalle associazioni sindacali e di
categoria.
LE VOCI DEI
MANIFESTANTI - Daniele
Midolo è uno degli insegnanti che da anni lavora con contratti a termine nella
scuola, da 28 anni insegna educazione musicale a Catania, così come Antonio
Geraci, che di anni ne ha 60 e da 35 è precario. «Chiediamo la stabilizzazione
- dicono i due docenti - l’immediata immissione in ruolo. A Matteo Renzi diremo
che nella scuola ci sono cattedre vuote». «Non siamo grasso che cola - gli fa
eco Claudia Platania, dell’Anief di Catania, insegnante di musica - è inutile fare
concorsi quando da anni nelle scuole insegnano docenti come noi». I
manifestanti hanno striscioni con scritto «Premiate il merito», «Esclusi senza
motivo». Gli edili sono scesi in piazza con gli elmetti gialli. «Siamo qui per
chiedere i nostri diritti - dice Salvatore Bruno, operaio di 29 anni -
Chiediamo a Renzi di fare rispettare il protocollo di intesa firmato con il
Comune di Palermo per promuovere politiche attive del lavoro funzionali ai
bisogni occupazionali del settore».
15 settembre
2014
© RIPRODUZIONE
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e naturalmente per poter fare il suo veloce passaggio si è dovuto blindare per bene
blindatura che ha penalizzato l'intera città
Effetto Renzi a Palermo, città
blindata e paralizzata: è caos
15 settembre
2014
di Redazione
Slitta di
due ore l’arrivo a Palermo del Premier Matteo Renzi, che oggi nell’anniversario
dell’uccisione di Don
Pino Puglisi parroco di
Brancaccio inaugurerà
l’anno scolastico. E in città
è caos. Strade di
accesso alla città bloccate, gruppi di manifestanti e forze dell’ordine
dispiegate in tenuta anti sommossa.
Più di un
chilometro di coda si registra per entrare in città dall’Autostrada
Catania-Messina. E’ chiuso alla circolazione il ponte di via Giafar. Code anche
nella zona Sud di Palermo.
Davanti alla
scuola nel quartiere Brancaccio un cordone di poliziotti separa i manifestanti
dall’ingresso della struttura.
“Buffoni,
buffoni, andate via…” urlano i manifestanti. A protestare sono i vincitori di
concorso a cattedra delle scuole, gli operai edili che chiedono lo sblocco
delle opere e che non credono all’efficacia dello ‘Sblocca Italia’, i senza
casa di Palermo che vorrebbero potere usufruire dei beni confiscati alla mafia
da utilizzare come alloggi e le mamme degli alunni siciliani secondo cui il
Governo nega loro il diritto allo studio.
In prima fila a contestarlo i compagni di proletari comunisti
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