Una
“nuova” passerella quella di ieri 23 maggio a Palermo per
ricordare / commemorare Falcone, politici e politicanti, istituzioni
di ogni sorta che vogliono tutti dire qualcosa “sulla
legalità” da trasmettere agli studenti, ai giovani a Palermo giunti con le navi, e sotto elezioni quest'anno, guarda
caso!
Sono
già alcuni stessi esponenti della classe borghese che parlano di
passerelle di turno "Volete che parli? Prendete le dichiarazioni
dell'anno scorso. Credo che questa sia la solita passerella per tante
persone. Sia al bunker che in chiesa". Lo ha detto il
procuratore di Termini Imerese, Alfredo Morvillo, fratello di
Francesca, la moglie di Falcone.
Si
è risentito immediatamente il presidente del Senato Piero Grasso che
smentendo la passerella non si è però fatto mancare l'occasione per
invitare tutti con forza ad andare a votare "Non andare
a votare è la scelta peggiore, significa demandare ad
altri", parole che offendono l'intelligenza di
tutti noi, come se non conoscessimo a chi servono i loro voti.
Non
certo alle migliaia di disoccupati tra cui tanti si sono tolti la
vita in questi anni per la disperazione o che vengono arrestati solo
perchè chiedono il lavoro, vedi quanto successo in questa settimana
al Comune di Taranto,
Non certo alle migliaia di
lavoratori, operai che ogni giorno perdono il posto di
lavoro,
Non certo alle migliaia di precari che proprio il
governo di cui Grasso fa pienamente parte precarizza per sempre con
il decreto del Jobs Act,
Non certo alle migliaia di senza casa che
il governo Renzi ha attaccato pesantemente con il decreto Lupi
Non
certo a tutte le donne che un lavoro non ce l'hanno e che in
migliaia sono state ricacciate in famiglia, quella “sacra”
famiglia che si trasforma in diversi casi in luogo di violenza e di
morte per tante per cui la mancanza di lavoro e di indipendenza
economica è una delle cause per non potersi liberare da situazioni
di oppressione e violenza...
Grasso,
così come gli altri personaggi presenti ieri a Palermo nell'aula
bunker, tutto questo non lo dice naturalmente ai tanti studenti, non
parla loro di un sistema marcio e lercio in cui a un delinquente
mafioso in galera come Cuffaro questo Stato continua a garantire
6000 euro al mese di indennità perchè deve “provvedere alle
spese di studio dei figli”, non approfondisce i legami stretti
tra mafia e Stato, vedi l'insabbiamento delle intercettazioni su
Napolitano.
L'urgenza
di Grasso è invece quella di incanalare già da ora gli studenti
verso quella che per la borghesia è e deve essere l'unica via
esistente, la via elettorale, perchè i giovani rappresentano le
nuove e fresche menti e braccia che questo sistema capitalista è
pronto ad accogliere, dopo il percorso di istruzione, nei suoi
meandri dello sfruttamento e oppressione per continuare ad
arricchirsi.
E
si continua con l'ipocrisia verso gli studenti e le masse popolari...
"... La mafia si combatte con la nostra coscienza l'istruzione
è l'unica forma per la legalità" "studiare è
contro la mafia" questo è quello che ha detto la ministra
dell'istruzione Giannini. intervistata a Palermo alla cerimonia
dell'anniversario della strage di Capaci.
Ma
quanta legalità!
È forse legale una scuola pubblica massacrata dai
tagli, dissanguata dalle risorse pubbliche per ingrossare invece
sempre più la scuola privata, la scuola per una ristretta minoranza
di ricchi a discapito della maggioranza degli studenti? Ma come mai
la ministra non dice nulla agli studenti sul fenomeno della
dispersione scolastica in costante aumento o sulla vergogna dei
sevizi interrotti in pieno obbligo scolastico per gli studenti
disabili ad esempio con “l'illegalità” palese dei fondi
tagliati sia a livello nazioanale che locale?
E'
legalità una scuola pubblica che deve essere sempre più al servizio
e a misura del capitale, la scuola dei test Invalsi per
studenti-automi senza cervello, la scuola della meritocrazia, la
scuola che cade a pezzi, la scuola della repressione contro gli
studenti in cui si arriva, come successo a Palermo, a fare entrare la
polizia a interrogare gli studenti “criminali” per le più che
legittime occupazioni contro gli attacchi alla scuola pubblica
trasformando la stessa in una filiale della questura?
E
infine, ma non meno imprtante, sono i costi scaricati sulla
collettività di questo “show” fatto sempre più di ipocrisia,
passerelle e sciacallaggio!
Boicottiamo le elezioni!
Boicottiamo le elezioni!
Cetty
proletari comunisti Palermo
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