Scandalo appalti Expo,
l'altolà degli industriali: "Con troppi controlli si rischia lo
stallo"
Rocca
(Assolombarda): "C'è stata una caduta etica, ma le opere non possono
essere bloccate". Ma per la Cgil "l'allarme è ormai scattato: bisogna
tenere alta la guardia". Tensioni in Statale per i No Expo
di ALESSIA
GALLIONE
20 maggio
2014
La condanna è decisa: «Certamente abbiamo
avuto una caduta etica molto importante. Questo è stato un brutto colpo per
Milano». Soprattutto «per una Milano che è convinta di avere in mano la
capacità del fare». Ma adesso che per proteggere l’Expo ferita dagli
scandali si sta
cercando di aumentare ancora di più gli occhi che dovranno vigilare, il
presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, esprime un timore. E insieme un
allarme: «La risposta che secondo me stiamo dando rischia di bloccare
completamente il Paese». È quella la «paura» del numero uno degli industriali:
«In Italia tendiamo a sovrapporre un livello dopo l’altro di controlli. Non
possiamo pensare di cambiare i project manager, che di solito sono ingegneri e
tecnici, in avvocati o legali», dice. Perché questo, alla fine, può rendere
«difficilissimo realizzare le opere», arrivando persino a una «condizione di
stallo».
Troppe complicazioni. Quando per Rocca, invece, la ricetta sarebbe «quella di aumentare il tasso di responsabilità e di autonomia delle decisioni e nel contempo la capacità di un controllo sostanziale». Eccola, la preoccupazione degli industriali. Che la macchina, già in ritardo, possa rimanere imbrigliata in una moltiplicazione di verifiche. La stessa che, in fondo, ha espresso qualche giorno fa anche Giuseppe Sala. Anche il commissario unico ha evocato il rischio: «Un affollamento di controlli». Perché il livello di attenzione, finora, c’è stato. Un sistema che vede in campo numerosi “guardiani”, ma che non è riuscito a bloccare «un illecito grave». Ecco perché Sala ora punta più a verifiche mirate e, per esempio, alla presenza di Raffaele Cantone o di qualche uomo dell’Autorità anticorruzione nelle varie commissioni di gara che, da qui ai prossimi mesi, dovranno aggiudicare le gare.
Proprio il magistrato che ha chiesto di essere messo nelle condizioni di poter davvero entrare in azione per Expo, si è detto «ottimista». Anche il ministro dell’Agricoltura con delega a Expo, Maurizio Martina, ha assicurato che «stiamo lavorando al decreto e naturalmente prima facciamo meglio è». Ma è possibile temere «lo stallo», come dice Rocca? Per Graziano Gorla «è evidente che i controlli servono e si rendono necessari quando il meccanismo di allarme scatta, come in questo caso». Gli stessi «controlli», aggiunge il segretario della Camera del lavoro, che «sono stati invocati da tutti e che dovranno coniugare la rapidità con la certezza che sia estirpato il malaffare».
Nella bufera, rischia di aumentare anche la protesta. In Statale, fuori dall’aula magna, un gruppo di No Expo ha contestato con megafoni e striscioni il convegno dedicato alla presentazione del cluster
Troppe complicazioni. Quando per Rocca, invece, la ricetta sarebbe «quella di aumentare il tasso di responsabilità e di autonomia delle decisioni e nel contempo la capacità di un controllo sostanziale». Eccola, la preoccupazione degli industriali. Che la macchina, già in ritardo, possa rimanere imbrigliata in una moltiplicazione di verifiche. La stessa che, in fondo, ha espresso qualche giorno fa anche Giuseppe Sala. Anche il commissario unico ha evocato il rischio: «Un affollamento di controlli». Perché il livello di attenzione, finora, c’è stato. Un sistema che vede in campo numerosi “guardiani”, ma che non è riuscito a bloccare «un illecito grave». Ecco perché Sala ora punta più a verifiche mirate e, per esempio, alla presenza di Raffaele Cantone o di qualche uomo dell’Autorità anticorruzione nelle varie commissioni di gara che, da qui ai prossimi mesi, dovranno aggiudicare le gare.
Proprio il magistrato che ha chiesto di essere messo nelle condizioni di poter davvero entrare in azione per Expo, si è detto «ottimista». Anche il ministro dell’Agricoltura con delega a Expo, Maurizio Martina, ha assicurato che «stiamo lavorando al decreto e naturalmente prima facciamo meglio è». Ma è possibile temere «lo stallo», come dice Rocca? Per Graziano Gorla «è evidente che i controlli servono e si rendono necessari quando il meccanismo di allarme scatta, come in questo caso». Gli stessi «controlli», aggiunge il segretario della Camera del lavoro, che «sono stati invocati da tutti e che dovranno coniugare la rapidità con la certezza che sia estirpato il malaffare».
Nella bufera, rischia di aumentare anche la protesta. In Statale, fuori dall’aula magna, un gruppo di No Expo ha contestato con megafoni e striscioni il convegno dedicato alla presentazione del cluster
su cereali e
tuberi. Un cordone di agenti di polizia ha impedito l’ingresso dei manifestanti
nell’aula, anche se due di loro sono riusciti a entrare e a interrompere
brevemente la discussione. Il blitz, però, è stato bloccato quasi subito dalle
forze dell’ordine.
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2014
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