Torino, sciopero al CAAT: la polizia carica, i
facchini resistono!
Aggiornamento
ore 09.00: Alcuni
facchini sdraiati per bloccare i tir sono stati brutalmente investiti.
Sul posto vi sono ambulanze. La rabbia sale dei lavoratori sale.
ore 7: la
polizia ha provato a scortare i camion dentro il CAAT forzando i blocchi ma i
facchini si sono sdraiati davanti ai tir non facendoli passare. Il blocco
continua.
Lo avevano annunciato nei giorni scorsi e così è stato:
questa notte i lavoratori impiegati presso il CAAT (il centro agro-alimentare
di Torino, che gestisce praticamente l'intera grande distribuzione del settore
sul tessuto cittadino) hanno dato il via ad un blocco ad oltranza dei cancelli
dello stabilimento.
Sono
perlopiù lavoratori migranti, assoldati tramite cooperative con metodi da
caporalato, sottopagati, sottoposti a continui ricatti con orari massacranti.
Proprio pochi giorni fa sei facchini sono stati minacciati e poi sospesi perché
avevano protestato contro queste condizioni indecenti.
Ieri sera, a
partire dalle 22, facchini e solidali hanno dato vita a un presidio di fronte
ai cancelli del CAAT con l'obiettivo di impedire il normale svolgimento dei
traffici fino a che non avessero ottenuto garanzie concrete di un cambiamento
della propria condizione lavorativa. Intorno all'una di notte il presidio si è
ingrossato notevolmente grazie all'arrivo delle centinaia di facchini che ogni
notte si recano sul posto per lavorare (o si presentano nella speranza di
ottenere una giornata) e che hanno immediatamente aderito alla protesta,
rendendo in breve gremito il piazzale antistante i cancelli.
A quel punto
è stato ottenuto un incontro tra i rappresentanti delle cooperative che
gestiscono il CAAT e i lavoratori, mentre tutt'attorno al centro di grande
distribuzione il traffico veniva paralizzato dal formarsi di centinaia di metri
di camion e tir bloccati all'esterno e impossibilitati a ritirare la merce.
L'incontro ha fatto strappare ai lavoratori la promessa di assunzione regolare
per tutti, ma i facchini, determinati a non indietreggiare fino a che non
avessero avuto qualcosa di concreto tra le mani, hanno deciso di proseguire il
blocco dei cancelli.
Dopo aver
tentato inutili mediazioni per tutta la notte, cercando di far desistere la
protesta per riattivare il circuito della grande distribuzione, la polizia
presente sul posto è intervenuta pesantemente contro i facchini e i solidali.
Intorno alle 4.30 la celere è uscita dai cancelli dietro i quali era
asserragliata, caricando pesantemente il presidio nel piazzale. A quel punto è
esplosa la rabbia dei lavoratori, che con coraggio e determinazione hanno
resistito alle violenze della polizia, costringendola ad arretrare nuovamente
dietro una cortina di gas lacrimogeni. Nonostante la carica, dunque, il blocco
sta proseguendo.
Gli eventi
di questa notte confermano una volta di più l'emergere di un'indisponibilità
crescente dei lavoratori assunti nel settore della logistica a sottostare a
logiche di sfruttamento e quotidiane angherie e dall'altro che andare a colpire
nel cuore della grande distribuzione è una forma di lotta che può fare
molto male, come testimonia la violenta reazione della polizia costretta a
intervenire con mano pesante per tentare di rimettere in moto il circuito del
commercio cittadino.
Seguiranno
aggiornamenti.
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