Ieri
si è tenuta l'assemblea sindacale dei lavoratori della cooperativa
servizi e lavoro, dove ci sono oltre 100 facchini a rischio posto di
lavoro per il cambio del cliente metro nel magazzino ND di Trezzo.
I lavoratori hanno
deciso di intraprendere un'altra strada rispetto a quanto prospettato
dai sindacati confederali cgil-cisl-uil con la firma del verbale di
accordo del 22 aprile 2014 sottoscritto con cooperativa-consorzio-nd,
dove si apre la strada ai licenziamenti attraverso la mobilità,
perchè ritengono che ci siano le condizioni per mantenere il lavoro
nel magazzino attraverso l'entrata di un nuovo cliente, già
confermata dalla nd.
Per questo come
sindacato abbiamo aperto lo stato di agitazione, in attesa che venga
confermato l'incontro richiesto dal sindacato slai cobas da
effettuarsi entro mercoledi 21 c.m., in cui verranno portate le
richieste alternative decise in assemblea, in quanto i lavoratori
sono decisi a lottare per trovare un accordo che garantisca i posti
di lavoro.
Nel
loro volantino gli operai scrivono:
“L'accordo sindacale di cgil-cisl-uil del 22 aprile sono solo
impegni generici, vogliono solo tenerci buoni e farci lavorare fino a
giugno e poi buttarci fuori con un bel calcio nel culo. Ma non ci
riusciranno !!!
Infatti
l'unica cosa scritta chiaramente è quella che nd-soluzioni globali
servizi e lavoro e cgil-cisl-uil vogliono imporre ai lavoratori di
non scioperare. Questo ricatto, oltre ad essere inaccettabile per
qualsiasi sindacato degno di questo nome, ha il solo scopo di
impedire la lotta dei lavoratori che è l'unica garanzia per tutelare
il lavoro e i nostri diritti...
Ci
sarebbero le condizioni non solo per non perdere posti di lavoro, ma
anche per non peggiorare le condizioni retributive e normative di un
possibile cambio appalto.
Lo
slai cobas propone un'altra strada, quella di costruire tra i
lavoratori un'opposizione a questo accordo, lottando fino in fondo
per difendere il posto di lavoro e non accettare di essere messi
fuori senza nessuna garanzia.
I
lavoratori devono scegliere o continuare ad essere divisi e deboli e
quindi schiavi nelle mani di chi ogni giorno ci sfrutta, e poi ci
butta via come scarpe rotte. Oppure alzare la testa rivendicare un
lavoro sicuro e dignitoso, unirsi agli altri operai della logistica
che stanno lottando, per essere più forti e vincere contro il nuovo
schiavismo delle cooperative.
Come
rispondono i padroni delle cooperative alle lotte: “in
riferimento alle agitazioni presso il deposito di Chiari, la
direzione dell’azienda Sma s.p.a. desidera precisare quanto segue:
“siamo
totalmente estranei alle agitazioni che stanno coinvolgendo il nostro
deposito di chiari, in quanto i lavoratori coinvolti non sono nostri
dipendenti diretti, ma sono assunti dalla ditta appaltatrice del
deposito dei secchi futura soc.cop. stiamo
collaborando con le forze dell’ordine, perché il deposito possa
continuare la normale attività, sia
per garantire il servizio alla nostra clientela, sia per tutelare i
nostri collaboratori che si trovano presso il deposito per fare il
loro dovere.”
Nessun commento:
Posta un commento