La digos di Ravenna continua l'accanimento persecutorio da stato di polizia contro le lotte sociali e politiche, protegge i fascisti che vengono legittimati a scendere in piazza mentre reprime il movimento antifascista e antirazzista. Ieri sono state notificati 21 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a compagni di proletari comunisti, agli studenti del cas, ad antifascisti e antirazzisti, contestando reati quali manifestazione non autorizzata, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni per avere contrastato in piazza ad ottobre scorso, con una mobilitazione spontanea, i fascisti che avevano preso di mira la moschea con provocazioni continue, fino ad arrivare ad una manifestazione in piazza con l'autorizzazione questurina e un dispiego di forze repressive contro i compagni.
In particolare ai compagni del circolo di proletari comunisti è stato contestato il ruolo di promotori della contromanifestazione e di essere stati in prima fila nel contrastare i fascisti.
E' da tempo che la digos a Ravenna sta decidendo chi, dove e quando manifestare in questa città con il pieno sostegno delle istituzioni cittadine a guida PD, ma ora è anche tempo di unire le forze proletarie, antifasciste/antirazziste e organizzare una mobilitazione contro fascisti e lo stato di polizia.
circolo di proletari comunisti-Ravenna
di seguito il comunicato del 27 ottobre, il giorno dopo la manifestazione:
Gli antifascisti di Ravenna oggi hanno contestato il raduno, autorizzato e protetto dalla Questura e Prefettura, dei neofascisti di fn.
A Ravenna, all'ombra dei governi a guida PD, con la copertura della Questura, i neofascisti hanno provato ad uscire dalle loro fogne ma sono rimasti isolati in una piazzetta, difesi da due cordoni di polizia e carabinieri che hanno tenuto a distanza gli antifascisti che li abbiamo contestati dall'inizio alla fine. I fasci venivano tutti da fuori città e il loro caporione nazionale, che aveva annunciato "nessun passo indietro",.... non si è fatto nemmeno vedere.
La giornata è stata molto bella, militante, tenuta viva anche dalla partecipazione di molti giovanissimi del collettivo autonomo studentesco a cui la polizia ha strappato di mano lo striscione ma che hanno costretto le forze della repressione a corrergli dietro continuamente: blindato un accesso, ecco che sono rispuntati da un altro!
Una volta raggiunto il presidio delle Rete Antifascista, dietro lo striscione: "solidarietà agli immigrati/via i fascisti e lo Stato che li protegge", sono partiti senza sosta gli slogan:
"Con gli immigrati: solidarietà/fuori i fascisti dalle città"
"Siamo tutti di Lampedusa"
"la resistenza ce l'ha insegnato, uccidere un fascista non è reato"
"fn, vecchia merda"
"il 25 Aprile non è una ricorrenza, ora e sempre, RESISTENZA"
"Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero"
"Dai diamanti non nasce niente, dalla merda nasce Fiore"
L'antifascismo militante quì a Ravenna ha dato una bella prova di sè.
Circolo proletari comunisti- Ravenna
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