Mentre il Viminale domani, 28 febbraio, vuole cacciare 13mila immigrati, famiglie, arriva per i due coordinatori dello Slai cobas per il sindacato di classe, dirigenti di Proletari comunisti, Margherita Calderazzi e Ernesto Palatrasio, una condanna a 15 gg di carcere, perchè ritenuti responsabili della grande rivolta dei tunisini nel campo di Manduria in provincia di Taranto del 2 aprile 2011.
A parte la vigliaccata di questa condanna, che non accettiamo e vogliamo il processo per fare noi un processo ad un governo e Stato razzisti, noi siamo onorati di aver contribuito a quella rivolta, in cui migliaia e migliaia di immigrati abbatterono le recinzioni, spalancarono i cancelli che li tenevano prigionieri (come dei criminali) e al grido di "libertè libertè" uscirono in massa unendosi a noi e agli altri antirazzisti, compagni.
Rivendichiamo la giustezza della nostra azione: prima nella piazza di Manduria dove abbiamo fatto appello alle persone, giovani, donne ad abbandonare il comizio elettorale di Vendola e ad andare al campo degli immigrati - e tantissimi seguirono il nostro appello svuotando per più della metà la piazza, con grande disappunto di Vendola e dei suoi amici; poi nel far andare via a gambe levate un manipolo di manduriani fascisti che stazionava davanti al campo da giorni e dava la caccia agli immigrati che riuscivano a fuggire dal campo, con la complicità e l'accordo della polizia; poi nell'opporci con forza e nell'aver fatto fallire il blocco della polizia al campo che voleva impedire con la forza di farci avvicinare ai cancelli; infine nell'aver incoraggiato gli immigrati alla rivolta di massa.
Il 2 aprile 2011 a Manduria è stata una delle pagine più belle ed emozionanti della battaglia degli immigrati.
Siamo orgogliosi che la condanna della Magistratura dà di fatto un riconoscimento ai compagni dello Slai cobas e di Proletari comunisti che hanno in quella giornata e nei giorni successivi dimostrato cosa è e deve essere il vero antirazzismo: lotta e unità di lotta contro il governo e lo Stato italiano. E non il pietismo assistenziale di alcune associazioni antirazziste - che anche in quei giorni a Manduria cercarono di impedire e poi frenare la rivolta.
Ma c'è da dire che ci va riconosciuto un'altra cosa. Grazie a quella rivolta, a quella giornata, il governo si decise a concedere migliaia di permessi temporanei umanitari.
Certo, ora lo Stato ci ritenta, e vuole cacciare gli immigrati, ma quella rivolta ha dimostrato e dimostra qual'è la strada per opporsi, ieri e oggi.
Margherita Calderazzi
Ernesto Palatrasio
A parte la vigliaccata di questa condanna, che non accettiamo e vogliamo il processo per fare noi un processo ad un governo e Stato razzisti, noi siamo onorati di aver contribuito a quella rivolta, in cui migliaia e migliaia di immigrati abbatterono le recinzioni, spalancarono i cancelli che li tenevano prigionieri (come dei criminali) e al grido di "libertè libertè" uscirono in massa unendosi a noi e agli altri antirazzisti, compagni.
Rivendichiamo la giustezza della nostra azione: prima nella piazza di Manduria dove abbiamo fatto appello alle persone, giovani, donne ad abbandonare il comizio elettorale di Vendola e ad andare al campo degli immigrati - e tantissimi seguirono il nostro appello svuotando per più della metà la piazza, con grande disappunto di Vendola e dei suoi amici; poi nel far andare via a gambe levate un manipolo di manduriani fascisti che stazionava davanti al campo da giorni e dava la caccia agli immigrati che riuscivano a fuggire dal campo, con la complicità e l'accordo della polizia; poi nell'opporci con forza e nell'aver fatto fallire il blocco della polizia al campo che voleva impedire con la forza di farci avvicinare ai cancelli; infine nell'aver incoraggiato gli immigrati alla rivolta di massa.
Il 2 aprile 2011 a Manduria è stata una delle pagine più belle ed emozionanti della battaglia degli immigrati.
Siamo orgogliosi che la condanna della Magistratura dà di fatto un riconoscimento ai compagni dello Slai cobas e di Proletari comunisti che hanno in quella giornata e nei giorni successivi dimostrato cosa è e deve essere il vero antirazzismo: lotta e unità di lotta contro il governo e lo Stato italiano. E non il pietismo assistenziale di alcune associazioni antirazziste - che anche in quei giorni a Manduria cercarono di impedire e poi frenare la rivolta.
Ma c'è da dire che ci va riconosciuto un'altra cosa. Grazie a quella rivolta, a quella giornata, il governo si decise a concedere migliaia di permessi temporanei umanitari.
Certo, ora lo Stato ci ritenta, e vuole cacciare gli immigrati, ma quella rivolta ha dimostrato e dimostra qual'è la strada per opporsi, ieri e oggi.
Margherita Calderazzi
Ernesto Palatrasio
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