Invito congiunto alla classe operaia a fare dello
sciopero del 20-21 Febbraio 2013 un
SUCCESSO nella LOTTA contro LE POLITICHE
ECONOMICHE filo-imperialiste DEL GOVERNO UPA [United Progressive Alliance]
1. Il governo UPA II a livello centrale sta
portando avanti politiche essenzialmente a favore delle grandi multinazionali
presenti nel paese e del capitale imperialista.
Questo ha ancora una volta permesso di aprire il
settore del commercio al dettaglio agli investimenti diretti esteri, nonostante
l'opposizione ad esso. La dichiarazione del Primo Ministro che il proceso delle
riforme andrà avanti indica la volontà di applicare le politiche che beneficiano
il capitale straniero.
Altrettanto vero è il fatto che anche i governi
UPA I e NDA [National Democratic Alliance] avevano seguito le stesse politiche
filo-imperialiste.
2. L'esperienza degli ultimi 21 anni ha ampiamente
dimostrato gli effetti negativi e contrari delle politiche economiche
pro-imperialiste delle classi dominanti del paese. Queste politiche hanno
portato a una situazione di crisi nel settore agricolo, con il risultato che
molti agricoltori si sono suicidati.
Nei settori dell'industria e dei servizi
dell'economia la struttura dell'occupazione ha subito drastici cambiamenti con
crescente privatizzazione dei servizi e precarizzazione della forza lavoro. Il
cosiddetto lavoro temporaneo ha enormemente superato il lavoro regolare, sia nel
settore pubblico che privato. Inoltre una stragrande maggioranza delle persone
che lavorano nel settore non organizzato non hanno alcun diritto legale o non
possono accedere a tali diritti. Di fronte alla brutalità dell'oppressione
sociale e la coercizione dello Stato, questi lavoratori rimangono
super-sfruttati e affrontano una più veloce erosione dei loro salari reali e
condizioni di lavoro disumane e insicure.
Va notato che tale struttura di impiego consente
ai padroni di abbattere i salari ed è una strategia per disorganizzare i
lavoratori. L'outsourcing [esternalizzazione] è un'altra caratteristica che è
emersa come una strategia chiave sotto il profilo delle nuove politiche
economiche per assicurare la riduzione dei costi del lavoro. Tagli ai salari,
congelamento della “scala mobile”, licenziamenti, chiusure e licenziamenti sono
aumentati in questo periodo. La struttura della sicurezza sociale viene
sottilmente smantellata e il diritto a sindacalizzarsi e ala contrattazione
collettiva è stato sotto grave attacco come nel caso della Maruti Suzuki e molte
altre unità.
3. La liberalizzazione, la privatizzazione e la
globalizzazione sono stati salutati dai governanti
come percorsi per lo sviluppo economico del paese
e i tassi di crescita sono stati l'indice di questo sviluppo. Inutile dire che
questa crescita è stata alimentata principalmente da afflussi di capitali esteri
e capitale troppo speculativo, con conseguente creazione di bolle nei mercati
azionari.
Questa illusione è crollata con l'inizio della
crisi economica mondiale del 2008 che ha aperto la contraddizione strutturale
del capitalismo imperialista insieme al peso del debito enorme derivante dalla
finanziarizzazione dell'economia globale. La crisi globale non sta mostrando
segni di retrocessione e ha portato ad una intensificata lotta di classe
spingendo l'offensiva capitalistica contro coloro che organizzano la resistenza
in vari modi - azione diretta, occupazione, affermazione democratica.
L'economia indiana è così strettamente legata
all'imperialismo, in particolare all'imperialismo degli Stati Uniti, che quando
la bolla scoppiò negli Stati Uniti anche l'economia indiana ne rimase colpita,
registrando una recessione e massicce perdite di posti di lavoro, in particolare
nelle industrie esportatrici.
4. I paesi imperialisti hanno cercato di salvare
le loro economie dalla crisi devastante che li ha avvolti. Una parte della loro
strategia di recupero è quello di ottenere l'accesso alle risorse naturali e
minerali nei paesi in via di sviluppo come il nostro. Ciò è stato facilitato
dalle politiche di riforma
applicate dai nostri governi che hanno fatto tutto
il possibile per assicurare alle multinazionali il controllo su beni comuni, le
risorse naturali e minerali, anche a costo di grandi spostamenti forzati di
contadini e adivasi dalle loro terre storiche.
5. Di fronte alla sempre crescente perdita di
posti di lavoro, tagli salariali, riduzione di altri
benifci e gli attacchi ai diritti sindacali - i
lavoratori non hanno accolto questi attacchi stando fermi. Hanno messo su una
dura resistenza come nel caso della Honda, Graziano, Yanam e Maruti Suzuki. Gli
adivasi e i contadini hanno anche lottato per la protezione delle loro terre e
infatti le loro lotte militanti assumono grande importanza per la lotta contro
le politiche economiche pro-imperialista dei dominatori.
6. In questa situazione è indispensabile che tutti
i lavoratori si uniscono nello sciopero del 20-21 Febbraio 2013. Tutti i settori
dei lavoratori devono sollevarsi unitariamente per resistere al continuo assalto
delle classi dominanti. La necessità di tale unità si fa sentire anche per le
centrali sindacali connesse con i partiti di governo, come è evidente dagli
appelli congiunti da essi rilasciati. Per sconfiggere le politiche del governo,
dovrà essere costruita una lotta sostenuta contro le politiche neo-liberali
della globalizzazione imperialista. Molti sindacati a livello centrale sono
ancora legati ai partiti che stanno mettendo in pratica queste politiche. Il
movimento sindacale dovrà lottare non solo per rivendicazioni economiche
immediate ma anche contro queste politiche.
Noi, pertanto, facciamo appello a tutti i
sindacati che lottano contro la globalizzazione imperialista ad unirsi per
costruire un movimento militante e unito per portare avanti la lotta dei
lavoratori. L'emergenza dell'unità a livello nazionale - sotto l'immensa
pressione della classe operaia e il crescente scontento - dà spazio per la
costruzione di questa unità al livello di base per l'unita e la lotta
militante.
Questo stato d'animo deve essere forgiato in unità
per la lotta e la resistenza al livello locale. Dobbiamo avviare azioni comuni
per unire più ampi settori della classe operaia, approfondire la conoscenza
della lotta di classe nella globalizzazione imperialista, manifestare militanza
nei programmi comuni e sostenere l'attuale importante momento di questo sciopero
generale.
CHIEDIAMO:
1. Misure concrete per CONTENERE l'aumento dei
prezzi, GARANTIRE SICUREZZA ALIMENTARE UNIVERSALE CON 50KG di CEREALI PER
famiglia, oltre a legumi e olio da cucina.
2. Misure concrete di creazione di
occupazione.
3. Rigorosa applicazione delle leggi sul LAVORO E
un'azione immediata contro NON le direzioni aziendali che non si adeguano ad
esse.
4. Sicurezza sociale universale per tutti i
lavoratori.
5. Fermare la PRIVATIZZAZIONE e i disinvestimenti
nel settore pubblico.
6. Fermare la precarizzazione in tutti i lavori a
CARATTERE PERMANENTE.
Garantire il pagamento dei salari ai lavoratori a
contratto alla pari con lavoratori regolari
7. GARANTIRE un salario minimo non inferiore a
quello calcolato in base alla FORMULA DEDOTTa ALLA 15a sessione della Conferenza
del Lavoro INDIANO nel 1957 E rivista DaLLA CORTE SUPREMA nELLA SENTENZA
REPTAKOS.
8. Sopprimere le limitazioni del PAGAMENTO e
l'ammissibilità dei BONUS E CONSERVARE il TASSO DI INTERESSe SU FONDO DI
PREVIDENZA ad ALMENO iL 12%.
9. ASSicUraRE la PENSIONE PER TUTTI Ad un tasso
non inferiore al salario minimo.
10. ISCRIZIONE OBBLIGATORIA DEI SINDACATI entro 45
giorni dalla presentazione della
richiesta.
11. GARANTIRE PARI RETRIBUZIONE per lavori uguali
per tutti i lavoratori comprese le lavoratrici.
12. GARANTIRE SICUREZZA E PROTEZIONE Delle
lavoratrici IN PARTICOLARE QUELLe che devono lavorare fino a tardi.
13. Fermare l'invasione DI TERRENI E RISORSE
NATURALI di contadini, adivasi E Dalit e fermare la distruzione sfrenata
DELL'AMBIENTE.
14. Stabilire LA PARITA SOSTANZIALE - STOP ad ogni
DISCRIMINAZIONE contro Adivasi, dalit, donne e minoranze.
UNIrsi PER lo SCIOPERO il 20-21 febbraio 2013 per
forgiare l'unità della classe operaia
COSTRUIRE RESISTENZA CONTRO la GLOBALIZZAZIONE
IMPERIALISTA
B Pradeep, Segretario Generale, Federazione
indiana dei sindacati (IFTU)
Sanjay Singhvi, Segretario Generale, Sindacato
Centro dell'India Ashim Roy,
Segretario Generale, New Trade Union Initiative
(NTUI)
Vithal Raj, Segretario Generale, Tutti Federazione
India dei sindacati (AIFTU)
Arvind Sinha, Segretario Generale, Tutti
Federazione India dei sindacati (New)
Venkat Reddy, Segretario Generale, All India
Centro dei sindacati Trde (AICTU)
Raju, Segretario Generale,
Pragatisheel Karmika Samakhy Bacha Singh,
Segretario Generale, Mazdoor
Sangathan Samiti
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