Anche
quest'anno migliaia di persone hanno partecipato all'appuntamento per
ricordare l'uccisione di Valerio Verbano, militante antifascista
dell'Autonomia Operaia ucciso il 22 febbraio del 1980 dai Nar perché
stava indagando sulla trama nera che univa fascisti, forze dell'ordine e
istituzioni.
A distanza di 33 anni, come ogni 22 febbraio,
intorno alle 16 la lapide che lo ricorda in via Monte Bianco era già
affollatissima; il corteo si è poi mosso per le vie del Tufello, il
quartiere di Valerio.
La commemorazione di quest'anno è stata
anche segnata per la prima volta dall'assenza di Carla Verbano, la madre
di Valerio scomparsa a Giugno, che nonostante le umiliazioni subite
durante la vicenda giudiziaria ha portato avanti fino all'ultimo con
coraggio e determinazione la battaglia per tenere viva la memoria del
figlio e la verità sul suo assassinio. Il corteo di ieri è stato
dedicato anche alla sua memoria, tanti gli interventi che ne hanno
ricordato la figura.
Durante il corteo è stata sottolineata la
necessità di attualizzare la battaglia che Valerio stava portando avanti
nelle lotte antifasciste di oggi; una necessità testimoniata dai tanti
giovani e giovanissimi di Roma che ieri hanno partecipato alla
commemorazione.
Proprio per questo la giornata si è conclusa
rilanciando anche sulla mobilitazione nazionale del prossimo 16 marzoo
per ricordare il decennale dall'uccisione di un altro militante
antifascista, Dax.
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