venerdì 1 marzo 2013

pc 1 marzo - morte all'ilva taranto - prime iniziative e primi accertamenti dallo slai cobas per il sindacato di di classe

Ilva, i luoghi della tragedia tre morti in quattro mesi 





luogo della morte dell'operaio

Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha avviato subito questa mattina, appena appresa la notizia, la sua iniziativa e anche la sua inchiesta sulla dinamica dell'infortunio.
Abbiamo dichiarato uno sciopero di 24 ore, come tutti gli altri sindacati in fabbrica, abbiamo portato striscioni e cartelli al Tribunale, dove doveva tenersi un'udienza per il 'cambio tuta', e alle portinerie dell'Ilva.
Ma innanzitutto, parlando con i nostri compagni operai e con quelli che abbiamo trovato alla portineria abbiamo cercato di saperne di più. Infine, abbiamo acquisito notizie sui primi accertamenti fatti dagli Enti preposti. Queste notizie che sono ulteriormente da verificare, le portiamo a conoscenza degli operai e di tutti gli interessati e stiamo verificando se debbono essere materia di denuncia ed esposto.



"L’operaio morto, Moccia, era stato mandato per un pronto intervento di manutenzione – risistemazione binario - alla Batteria 9, dove una macchina che carica carbon coke e che transitava sui binari che fiancheggiano la batteria, si era bloccata a causa di un binario sollevato che ostruiva il passaggio.

Qui, dati gli interventi in corso di messa a norma della batteria, la Ditta MR addetta a lavori di sistemazione mattoni refrattari, aveva sistemato delle lastre di circa 2 metri per 2 a copertura degli spazi vuoti creati dai lavori di rifacimento.

Moccia è salito – pare saltato - sopra una di queste lastre (non è ancora chiaro il motivo) che ha ceduto, ed è precipitato da un’altezza di 7 metri.
L’altro operaio Liddi, ferito, non doveva operare in questi lavori di pronto intervento; non è chiaro perché stava insieme a Moccia, forse mandato dalla sua Ditta per aiutare nei lavori. La sua “fortuna” è stata di precipitare sopra il corpo di Moccia, attutendo l’impatto.


E' quasi sicuro che la lastra non fosse ben fissata.  


Anche da questi primi accertamenti verrebbero fuori le responsabilità sia della Ditta MR che aveva messo queste lastre, senza alcuna protezione/barriera per evitare che qualcuno vi salisse sopra; sia la responsabilità dell’Ilva che ha mandato operai senza verificare eventuali rischi e che non poteva non sapere dello stato delle lastre".


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