E osano chiamarli "rimpatri volontari".
Che dicono su questo i nuovi eletti? Dal centrosinistra ai grillini?
Chiudono i centri, 13mila rifugiati in strada
"Agli immigrati buonuscita di 500 euro"
Il Viminale dichiara la fine dell'emergenza umanitaria a partire dal 28
febbraio.
Dopo una proroga di 60 giorni, il governo decreta la fine
dell'emergenza umanitaria e congeda i tredicimila richiedenti asilo in fuga
dalla Libia e dal Nordafrica sbarcati a Lampedusa un anno e mezzo fa ancora
ospitati nelle strutture dedicate con una sorta di "buonuscita": 500
euro a testa e via. Dal 28 febbraio, la Protezione civile "molla" la
gestione di intere famiglie che da mesi attendono il riconoscimento dello
status di rifugiato…
Con una circolare inviata la scorsa settimana, il
Dipartimento per l'immigrazione ha ordinato alle prefetture di approntare entro
il 28 febbraio i titoli di viaggio per i profughi, cioè il documento che, in
assenza di passaporto, può consentire la libera circolazione in Italia, e
soprattutto quelle che vengono definite "misure per favorire percorsi di
uscita". E dunque rimpatri volontari e assistiti e una somma, 500 euro a
testa, per organizzarsi il futuro. "Per la copertura finanziaria questo
Dipartimento accrediterà le relative risorse", si legge nella circolare
del Viminale. Nelle prefetture sanno poco e niente…
Cosa succederà dal 28 febbraio è un punto interrogativo. "Stiamo consegnando alla strada migliaia di persone senza futuro - dicono le associazioni - il colpevole ritardo con cui il governo ha disposto il rilascio dei permessi di soggiorno ha ingabbiato i rifugiati: senza permesso, senza carta d'identità, senza titolo di viaggio, senza quindi poter scegliere di restare, di lavorare, oppure di ripartire. Una vera fortuna in denaro si è persa tra le pieghe di convenzioni e burocrazie, finita in tasca di albergatori e cooperative a copertura dei loro affari". Duro anche il commento del Consiglio italiano dei rifugiati: "Invece di spendere centinaia di milioni di euro solo per la fornitura di vitto e alloggio con gli stessi soldi avrebbero potuto finanziare un programma di integrazione lavorativo e alloggiativo". Un miliardo e 300 milioni di euro, 46 euro a persona per ogni giorno di ospitalità che salgono ad 80 per i minori. Ora si torna alla gestione ordinaria”.
Cosa succederà dal 28 febbraio è un punto interrogativo. "Stiamo consegnando alla strada migliaia di persone senza futuro - dicono le associazioni - il colpevole ritardo con cui il governo ha disposto il rilascio dei permessi di soggiorno ha ingabbiato i rifugiati: senza permesso, senza carta d'identità, senza titolo di viaggio, senza quindi poter scegliere di restare, di lavorare, oppure di ripartire. Una vera fortuna in denaro si è persa tra le pieghe di convenzioni e burocrazie, finita in tasca di albergatori e cooperative a copertura dei loro affari". Duro anche il commento del Consiglio italiano dei rifugiati: "Invece di spendere centinaia di milioni di euro solo per la fornitura di vitto e alloggio con gli stessi soldi avrebbero potuto finanziare un programma di integrazione lavorativo e alloggiativo". Un miliardo e 300 milioni di euro, 46 euro a persona per ogni giorno di ospitalità che salgono ad 80 per i minori. Ora si torna alla gestione ordinaria”.
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