martedì 27 novembre 2012

pc 27 novembre - Ilva, spuntano altri cinque nomi Indagati il sindaco e un sacerdote Nel registro iscritti Stefàno, don Gerardo e poi anche un poliziotto in servizio alla Digos


TARANTO - Sono almeno cinque, oltre a quelle indicate nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite ieri, le persone indagate nell'inchiesta sull'Ilva di Taranto. Lo si è appreso da fonti giudiziarie. Tra queste ci sono don Marco Gerardo, il segretario dell'ex arcivescovo di Taranto monsignor Benigno Luigi Papa, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e un poliziotto. Si tratta di Cataldo De Michele, ispettore in servizio alla Digos della questura di Taranto. L'ipotesi di reato sarebbe rivelazione di segreti d'ufficio.

Don Marco GerardoDon Marco Gerardo
LE ACCUSE - Il sacerdote è accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero in relazione ad una presunta tangente di 10mila euro che l'ex responsabile dei rapporti istituzionali dell'Ilva Girolamo Archinà, arrestato ieri, avrebbe consegnato al consulente del Tribunale nonché ex preside del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti per addomesticare una perizia sulle fonti di inquinamento. Archinà aveva riferito agli inquirenti che quella somma, prelevata da cassa aziendale, non era destinata a Liberti ma si trattava di una elargizione alla curia tarantina. Il sindaco di Taranto è indagato per omissioni in atti d'ufficio in relazione alle prescrizioni a tutela dell'ambiente cittadino. La sua iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto derivante da una denuncia di un consigliere comunale, Filippo Condemi. LE RESPONSABILITA' - Nell'ordinanza firmata ieri dal gip Patrizia Todisco si fa riferimento a un centinaio di conversazioni telefoniche tra il poliziotto e l'ex dirigente dell'Ilva Girolamo Archinà nelle quali quest'ultimo sarebbe stato informato dall'ispettore di manifestazioni sindacali e di ambientalisti critiche nei confronti dell'Ilva. In particolare si cita un episodio del 7 giugno 2010 quando il poliziotto avrebbe riferito ad Archinà di un incontro che il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, aveva avuto in questura con il direttore dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, per chiedergli una relazione sulle emissioni di benzoapirene da parte dell'Ilva.








































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