giovedì 18 ottobre 2012

pc 18 Ottobre - 18/10: all'Aquila contro lo stupro di Pizzoli ma anche in altre città mobilitazione e solidarietà

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario aderiscono alla manifestazione al Tribunale del L’Aquila del 18 ottobre, e in contemporanea fanno iniziative di informazione/solidarietà a Palermo, Milano, Bologna, Taranto
Sotto il volantino che sarà diffuso
*****
Lo stupro di L'Aquila... militari come bestie – Vogliamo la condanna di Tuccia!
Questo Stato borghese non è la soluzione ma la causa delle violenze sulle donne
"Quelli mi volevano uccidere" queste sono state le poche parole dette dalla ragazza, studentessa di Tivoli, dopo l'agghiacciante stupro di cui è stata vittima, fuori da una discoteca di Pizzoli, vicino L' Aquila nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorso e dove è stata abbandonata insanguinata e seminuda sulla neve fino a rischiare di morire. Nonostante l'evidenza dei fatti l'avvocato difensore di Francesco Tuccia, il militare ex caporale dell’esercito (che faceva parte della missione “Aquila sicura”- il nome sembra un macabro scherzo!) accusato della violenza e di tentato omicidio, ha provato ad usare gli argomenti misogini che spesso vengono usati in tribunale o dai mass media "in fondo se succede le donne se la sono cercata",  fino a parlare di "rapporto amoroso consensuale" o che la "ragazza dovrebbe spiegare...".  Intanto al militare/stupratore non sono stati revocati i domiciliari perché secondo la Cassazione "ha consapevolmente voluto provocare lesioni gravissime" e perché ritenuto capace di reiterare gli abusi per averli praticati altre volte.
Siamo al fianco della giovane ragazza devastata fisicamente, brutalizzata sino all'inverosimile (il ginecologo che l'ha curata ha dichiarato “mai visto niente di simile”) perchè per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!
***************
La violenza, gli stupri, le uccisioni delle donne, in continuo aumento e sempre più efferate nel nostro paese, sono alimentate dal clima  moderno fascista che avanza in ogni ambito, e che per le donne in particolare, nella considerazione che questa società capitalista e imperialista impone del loro ruolo: o “angeli del focolare o puttane”, significa ricacciarle  in un moderno medioevo.
Tutto ciò si amplifica in ambienti come quello militare improntati costituzionalmente al machismo, rambismo, ad una organica ideologica e cultura maschilista fascista, in cui gli abusi verso le donne, gli stupri sono considerati “normali”,  “medaglie” da mettersi sul petto; violenze coperte da tutta la struttura militare – vedi tutta la feccia emersa nell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea (guarda caso Tuccia è stato nella stessa cella con Parolisi) - e spesso dallo stesso Stato, magistratura che cercano di correre poi ai ripari dell "onore dell'esercito”, difendendo gli stupratori e esercitando una doppia violenza sulle donne stuprate facendole passare come "consenzienti". Lo stupratore Tuccia ha avuto subito gli “arresti domiciliari”.
Non di isolate "mele marce", dunque, si tratta! Anche le statistiche più recenti riportano che nell'ultimo anno una buona parte di violenze subite da donne sono avvenute nelle caserme, nelle carceri, nei Cie…
NON E’ QUINDI QUESTO STATO CHE PUO’ DIFENDERE NOI DONNE, CHE PUO’ REPRIMERE I “SUOI” STUPRATORI E IMPEDIRE LE VIOLENZE SESSUALI.  QUESTO STATO BORGHESE E’ LA CAUSA, NON LA SOLUZIONE!
"La violenza sessuale non fa che proseguire la discriminazione, il doppio sfruttamento che oggi va sempre più avanti sul terremo della condizione di vita e di lavoro generale delle donne…" la politica, l'ideologia che Stato, padroni, governo (oggi ben rappresentato dagli attacchi contro le donne della Fornero) e Chiesa mettono in atto quotidianamente contro le donne ha come inevitabile conseguenza l'aumento dell'oppressione, del maschilismo fascista, della violenza sessuale contro di esse.
Vogliamo la condanna dello stupratore! come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza sessuale, una lotta che  non può che essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi.
18.10.12
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

 

Nessun commento:

Posta un commento