Le compagne del Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario aderiscono alla manifestazione al
Tribunale del L’Aquila del 18 ottobre, e in contemporanea fanno iniziative di
informazione/solidarietà a Palermo, Milano, Bologna, Taranto
Sotto il volantino che sarà
diffuso
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Lo stupro di L'Aquila... militari
come bestie – Vogliamo la condanna di Tuccia!
Questo Stato borghese non è la
soluzione ma la causa delle violenze sulle donne
"Quelli mi volevano
uccidere" queste sono state le poche parole dette dalla ragazza,
studentessa di Tivoli, dopo l'agghiacciante stupro di cui è stata vittima,
fuori da una discoteca di Pizzoli, vicino L' Aquila nella notte tra l’11 e il
12 febbraio scorso e dove è stata abbandonata insanguinata e seminuda sulla
neve fino a rischiare di morire. Nonostante l'evidenza dei fatti l'avvocato
difensore di Francesco Tuccia, il militare ex caporale dell’esercito (che
faceva parte della missione “Aquila sicura”- il nome sembra un macabro
scherzo!) accusato della violenza e di tentato omicidio, ha provato ad usare
gli argomenti misogini che spesso vengono usati in tribunale o dai mass media
"in fondo se succede le donne se la sono cercata", fino a parlare di "rapporto amoroso
consensuale" o che la "ragazza dovrebbe spiegare...". Intanto al militare/stupratore non sono stati
revocati i domiciliari perché secondo la Cassazione "ha consapevolmente
voluto provocare lesioni gravissime" e perché ritenuto capace di reiterare
gli abusi per averli praticati altre volte.
Siamo al fianco della giovane
ragazza devastata fisicamente, brutalizzata sino all'inverosimile (il
ginecologo che l'ha curata ha dichiarato “mai visto niente di simile”) perchè
per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!
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La violenza, gli stupri, le
uccisioni delle donne, in continuo aumento e sempre più efferate nel nostro
paese, sono alimentate dal clima moderno
fascista che avanza in ogni ambito, e che per le donne in particolare, nella
considerazione che questa società capitalista e imperialista impone del loro
ruolo: o “angeli del focolare o puttane”, significa ricacciarle in un moderno medioevo.
Tutto ciò si amplifica in
ambienti come quello militare improntati costituzionalmente al machismo,
rambismo, ad una organica ideologica e cultura maschilista fascista, in cui gli
abusi verso le donne, gli stupri sono considerati “normali”, “medaglie” da mettersi sul petto; violenze
coperte da tutta la struttura militare – vedi tutta la feccia emersa
nell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea (guarda caso Tuccia è stato nella
stessa cella con Parolisi) - e spesso dallo stesso Stato, magistratura che
cercano di correre poi ai ripari dell "onore dell'esercito”, difendendo
gli stupratori e esercitando una doppia violenza sulle donne stuprate facendole
passare come "consenzienti". Lo stupratore Tuccia ha avuto subito gli
“arresti domiciliari”.
Non di isolate "mele
marce", dunque, si tratta! Anche le statistiche più recenti riportano che
nell'ultimo anno una buona parte di violenze subite da donne sono avvenute
nelle caserme, nelle carceri, nei Cie…
NON E’ QUINDI QUESTO STATO CHE
PUO’ DIFENDERE NOI DONNE, CHE PUO’ REPRIMERE I “SUOI” STUPRATORI E IMPEDIRE LE
VIOLENZE SESSUALI. QUESTO STATO BORGHESE
E’ LA CAUSA, NON LA SOLUZIONE!
"La violenza sessuale non fa
che proseguire la discriminazione, il doppio sfruttamento che oggi va sempre
più avanti sul terremo della condizione di vita e di lavoro generale delle
donne…" la politica, l'ideologia che Stato, padroni, governo (oggi ben
rappresentato dagli attacchi contro le donne della Fornero) e Chiesa mettono in
atto quotidianamente contro le donne ha come inevitabile conseguenza l'aumento
dell'oppressione, del maschilismo fascista, della violenza sessuale contro di
esse.
Vogliamo la condanna dello
stupratore! come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne
contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza
sessuale, una lotta che non può che
essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne
non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui
liberarsi.
18.10.12
Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario
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