Thyssen, il ricorso dei dirigenti
"Operai imprudenti e fuori posto"
Nelle carte per il processo d'appello, che comincerà a
novembre, i legali di uno dei manager italiani condannati in primo grado
mettono nel mirino "anche i lavoratori"
La dinamica dell'incendio che il 6 dicembre di 5 anni fa
alla Thyssenkrupp Torino uccise 7 operai è stata "in modo decisivo
condizionata dalle ripetute negligenze ascrivibili ai lavoratori": lo
scrivono nel ricorso in appello i legali di un dirigente italiano della
multinazionale, Cosimo Cafueri, all'epoca responsabile della sicurezza,
condannato per omicidio colposo nel processo di primo grado.Finora
sulle responsabilità presunte delle vittime c'erano state da parte dei
legali solo allusioni. Il processo d'appello comincerà a novembre.Il
procedimento di primo grado si concluse il 15 aprile 2011 con sei
condanne. La più alta, sedici anni e sei mesi di carcere, fu per
l'amministratore delegato, Herald Espenhahn: nel suo caso - per la prima
volta in Italia in una causa per un incidente sul lavoro - venne
contestato l'omicidio volontario con dolo eventuale. Le altre, per
omicidio colposo, variarono dai 13 anni e mezzo ai dieci anni e dieci
mesi. Il pool dei pm (Raffaele Guariniello, Francesca Traverso e Laura
Longo) spiegò ai giudici della Corte d'Assise di Torino che le misure di
sicurezza venivano trascurate perchè la multinazionale aveva da tempo
deciso di trasferire gli impianti di Torino a Terni.Le difese
negarono questa impostazione ma, quanto al comportamento degli operai,
investiti da una nube di fiamme esplosa durante un incendio che
all'inizio
(19 ottobre 2012)
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