sabato 20 ottobre 2012

pc 20 ottobre - ThyssenKrupp Torino - padroni assassini e senza vergogna !

Thyssen, il ricorso dei dirigenti
"Operai imprudenti e fuori posto"

Nelle carte per il processo d'appello, che comincerà a novembre, i legali di uno dei manager italiani condannati in primo grado mettono nel mirino "anche i lavoratori"
 

La dinamica dell'incendio che il 6 dicembre di 5 anni fa alla Thyssenkrupp Torino uccise 7 operai è stata "in modo decisivo condizionata dalle ripetute negligenze ascrivibili ai lavoratori": lo scrivono nel ricorso in appello i legali di un dirigente italiano della multinazionale, Cosimo Cafueri, all'epoca responsabile della sicurezza, condannato per omicidio colposo nel processo di primo grado.Finora sulle responsabilità presunte delle vittime c'erano state da parte dei legali solo allusioni. Il processo d'appello comincerà a novembre.Il procedimento di primo grado si concluse il 15 aprile 2011 con sei condanne. La più alta, sedici anni e sei mesi di carcere, fu per l'amministratore delegato, Herald Espenhahn: nel suo caso - per la prima volta in Italia in una causa per un incidente sul lavoro - venne contestato l'omicidio volontario con dolo eventuale. Le altre, per omicidio colposo, variarono dai 13 anni e mezzo ai dieci anni e dieci mesi. Il pool dei pm (Raffaele Guariniello, Francesca Traverso e Laura Longo) spiegò ai giudici della Corte d'Assise di Torino che le misure di sicurezza venivano trascurate perchè la multinazionale aveva da tempo deciso di trasferire gli impianti di Torino a Terni.Le difese negarono questa impostazione ma, quanto al comportamento degli operai, investiti da una nube di fiamme esplosa durante un incendio che all'inizio
sembrava di modesta entità, si limitarono ad adombrare dei dubbi; uno dei dirigenti, però, adesso ha cambiato avvocati e questi ultimi hanno dedicato quattro pagine del ricorso alle loro "ripetute negligenze".Secondo i legali, gli operai erano impegnati in una conversazione su argomenti sindacali, non erano ai posti assegnati e si sono accorti in ritardo che il macchinario cui erano adibiti non stava funzionando in modo corretto. "Solo dopo 10 minuti e 44 secondi, contemporaneamente e del tutto imprudentemente, si sono precipitati nella zona dell'incendio, quando ormai le fiamme erano troppo alte per essere domate" e nessuno di loro "ha attivato le procedure di emergenza".
 
(19 ottobre 2012)

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