mercoledì 17 ottobre 2012

pc 17 ottobre - Quanta fretta!... Padroni e Cgil-Cisl-Uil corrono sulla produttività


In questo momento la politica in Italia è avvolta in mille polveroni che nascondono il fatto che i padroni nel frattempo incassano soldi e leggi, grazie al governo, “comitato d'affari della borghesia” come diceva già Marx nel 1848!, sostenuto dalla “strana maggioranza” che di strano non ha proprio niente, dato che Pd-Pdl-Udc governano insieme di fatto da anni.

Quel che vogliono incassare tra l'altro i padroni è anche l'“accordo” sulla produttività. Domani 18 ottobre il presidente del consiglio Mario Monti parteciperà al vertice con gli altri partner europei e l'obiettivo del Governo, quando ha sollecitato le parti sociali a trovare un accordo per superare il gap di produttività che penalizza l'Italia, era di presentare l'intesa alla Ue in questa occasione. Come ci ricorda il sole 24 ore di oggi. Dopo quelli sui conti in ordine, insomma sui compiti a casa, fatti da bravo scolaretto al servizio della sua classe, Monti deve presentare anche questo “dossier”. Come continua il giornale “Sulla produttività le parti cercano l'affondo decisivo” e ci descrive la fretta, addirittura la frenesia, con cui si procede: “Una giornata di trattative ancora ieri. Prima al telefono, poi con un incontro a livello tecnico in serata, tra le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati. Un affondo per arrivare eventualmente entro oggi a una firma." “Si tratta di stringere i tempi e il Governo avrebbe l'intenzione di convocare le parti sociali a Palazzo Chigi stasera, alle 20. Dipenderà dagli sviluppi delle ultime ore. I tecnici ieri hanno lavorato fino a tardi attorno a un testo, che comunque oggi dovrà essere sottoposto al vaglio politico dei vertici.”

E ci riporta alcune dichiarazioni dei sindacalisti a cominciare dalla Camusso che con la sua flemma inglese, mentre si siede al tavolo della trattativa, vorrebbe prendere per i fondelli ancora una volta: «Mi pare che siamo molto lontani» (!) Ma molto lontani da cosa??? Sedersi al tavolo con coloro contro cui stai organizzando “scioperi” e gridi nelle piazze, su un problema assolutamente ideologico come la produttività significa essere "lontani" sì, ma dall'intelligenza di tutti!
Luigi Angeletti, leader della Uil se ne “esce” con una delle sue battute assolutamente stupide che non vogliono dire proprio niente: «Vediamo cosa esce, ma se va bene sarà una cosa molto modesta... Sarebbe ingenuo pensare che il problema di 20 punti di competitività persi in 10 anni si risolva in 5 minuti. Ci vuole altro, la prima cosa è che il Governo faccia funzionare lo Stato» (???).
Naturalmente, e se ne accorge anche il giornalista “A premere per l'intesa è il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, «Bisogna impegnarci, conviene a tutti. La strada non è in salita, ci sono problemi ordinari, differenze che nella discussione si affinano sempre». Quindi prima firmiamo qualsiasi cosa, come sempre, poi si vedrà come “spiegarlo” ai lavoratori!

Che il problema sia ideologico e di ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori è dimostrato da un articolo del quotidiano La Repubblica del 3 ottobre scorso che a proposito della produttività dice che “l'italiano lavora 200 ore sopra la media dei paesi europei [1.774 ore in un anno contro i 1.573 dell'Ue]... con ritmi analoghi all'operoso giapponese [1.728]” e che i problemi della differenza di “produttività” sta nel fatto che i padroni italiani non spendono in tecnologia e miglioramenti produttivi per cui in Italia si lavora praticamente con ferrivecchi!

I nodi al tavolo” dice ancora il sole24ore, “restano principalmente il rapporto tra contratto nazionale e contrattazione aziendale, e cioè la parte del testo in cui si afferma che parte degli aumenti erogati a livello nazionale possono essere spostati a livello aziendale, usufruendo della detassazione e decontribuzione dei premi di produttività. Da parte delle imprese c'è anche l'esigenza che a livello nazionale si tenga conto della particolare situazione economica, bilanciando gli aumenti salariali con una maggiore flessibilità, specie sull'orario. Tra le questioni non ancora risolte il rapporto tra legge e contrattazione, con la possibilità di modificare le norme specie per quanto riguarda l'orario di lavoro e la possibilità di un demansionamento temporaneo in caso di crisi.”
Quindi ancora! I padroni vogliono avere mano libera totale sugli orari di lavoro e sulle mansioni!
La “battaglia” sulla produttività continua...

Nessun commento:

Posta un commento