Dalla
parte della rivolta delle masse oppresse in
Siria!
Imperialisti
e reazionari: giù le mani dalla Siria!
Denunciamo
e mobilitiamoci contro il governo Monti che prepara l’intervento militare al
servizio della borghesia imperialista
italiana
Il governo Monti è attivamente
impegnato a difendere gli interessi dell'Italia imperialista nella contesa con
le altre potenze imperialiste per preparare la guerra in Siria.
Fiumi di denaro sono partiti dagli
USA, dalla Gran Bretagna, dal Canada per finire nei finanziamenti all'esercito
di liberazione siriano, tanto da
suscitare il sarcasmo della Russia che, con Putin, propone agli USA, a questo
punto, di aprire le celle di Guantanamo, vista la partecipazione dei combattenti
quaedisti nell'esercito anti Assad.
La Turchia, cane da guardia
dell’imperialismo, è in prima fila nell'intervento diretto in Siria e intanto
massacra anche il popolo kurdo di quella parte di Kurdistan siriano per
garantirsi l'esclusiva sui profitti del petrolio.
L'ONU e l'Europa fanno la loro parte
nel fomentare i venti di guerra sulla Siria e, con il pretesto della crisi
umanitaria, aumentano il sostegno finanziario sottoforma di "aiuti" e preparano
il terreno politico all'aggressione imperialista.
Lo stesso ministro degli Esteri
italiano, Terzi, nei giorni scorsi ha affermato: "L'Italia sta operando in
maniera attiva su entrambi i fronti. Oltre a promuovere il dialogo e a dare
assistenza ai profughi, stiamo considerando la fornitura all'opposizione di
strumenti di comunicazione utili per poter prevenire attacchi contro civili e
stiamo impostando la nostra azione per il
dopo-Assad".
Nella riunione informale dei
ministri esteri Ue a Cipro, Terzi e Fabius firmano una lettera in comune in cui
scrivono: "Se falliamo in Siria, la stabilità del Medio Oriente sarebbe
compromessa e la sicurezza europea sarebbe gravemente minacciata sotto tutti gli
aspetti, dal terrorismo alla proliferazione degli armamenti passando per
l'immigrazione illegale e la sicurezza energetica".
E per questa "sicurezza" che passa
per un altro bagno di sangue delle masse arabe che l'Italia di Monti-Terzi non
vuole trovarsi impreparata e pensa già al "dopo Assad", con i profitti della
ricostruzione e con i piani di addestramento militare delle truppe del nuovo
regime fantoccio, se mai riusciranno a metterlo in piedi con l'invasione.
Senza timore del ridicolo, sempre lo
stesso servo imperialista, ministro di un governo alleato di ferro dello stato
terrorista israeliano, dotato di armi sofisticate e bombe nucleari, ha affermato
che "é assolutamente inaccettabile" che Assad ricorra ad armi chimiche!
Evidentemente per la borghesia imperialista italiana sono, invece, “accettabili”
le bombe nazisioniste sul popolo palestinese di Gaza!
Ma anche l'ammiraglio-ministro Di
Paola non vede l'ora di fare partecipare l'Italia imperialista e ha parlato di
trasferire 3000 militari delle truppe d'occupazione italiane in Afghanistan in
Siria: "l'Italia ha le capacità per intervenire".
In questo scenario la resistenza
popolare armata intanto si organizza contro il socialfascista Assad e la sua
cricca al potere, sostenuto da Russia, Cina, Iran e dagli Hezbollah libanesi.
L'esercito di "liberazione" diretto da forze integraliste islamiche
non è espressione della volontà di emancipazione sociale e politica delle masse
siriane, infatti gode dell'appoggio degli imperialisti, gli stessi che
sostengono la cosiddetta opposizione politica. Basti pensare che, in Italia, è
stato proprio il PD, maggiore azionista di questo governo che si prepara alla
guerra, ad organizzare una manifestazione il 27 marzo a Roma a suo sostegno e a
lanciare una raccolta di fondi per gli aiuti
umanitari.
L'autentica istanza di
liberazione delle masse oppresse
siriane può affermarsi solo con il rafforzamento della via della Rivoluzione
Democratica Nazionale Araba, come chiamano i compagni maoisti arabi la via della
guerra popolare in marcia verso il socialismo. A queste forze va il nostro
incondizionato sostegno ora che le masse oppresse siriane non intendono più
subire l'oppressione, la repressione, la dittatura, la divisione su base etnica,
la rapina delle risorse, che questi nuovi venti di guerra da parte
dell'imperialismo sulla Siria mirano a perpetuare.
En.Di.
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