domenica 9 settembre 2012

pc 9 settembre - seminario nazionale Proletari Comunisti - PCm Italia - risoluzione 2 - agosto 2012

risoluzione N°" - agosto 2012

Il seminario di agosto ha affrontato i compiti che il nostro Partito ha nella situazione attuale della lotta di classe. E’ stato ribadito che il punto di riferimento del nostro lavoro sono le Tesi fondative esistenti nella forma di ‘Punti di elaborazione per un progetto di Tesi’; in essi sono contenuti i nuclei base della posizione teorica ideologica, politica e pratica del nostro lavoro.
Queste Tesi vanno riproposti al movimento operaio e comunista a livello nazionale. Saranno ripubblicate, sia nella forma di opuscolo che nel blog.
Il loro utilizzo però domanda la capacità della nostra organizzazione e dei nostri compagni di utilizzarle in forma comprensibili e nella dinamica della lotta di classe e della lotta di posizione, all’interno del movimento proletario e comunista nel nostro paese.

La linea generale della fase politica attuale e dei nostri compiti è contenuta nelle due Risoluzioni approvate nella Riunione Speciale di alcuni partiti e organizzazioni del Rim.
La prima Risoluzione costituisce secondo noi il più aggiornato quadro di analisi e posizioni dei comunisti, cornice e guida alla loro azione pratica nella lotta di classe in ogni campo.
E’ importante che i comunisti, e noi per primi, utilizzino questi documenti perché offrono un quadro di riferimento che unisce i diversi aspetti della situazione politica nazionale e internazionale e colloca correttamente le lotte operaie e proletarie, le guerre popolari, l’attività rivoluzionaria e la costruzione dei partiti in un contesto generale che permette di vederne gli elementi di unità nella battaglia per la costruzione dei partiti comunisti autentici e nel loro raccordo internazionale per una nuova organizzazione comunista internazionale.
La prima Risoluzione mostra il legame esistente tra la lotta e l’azione nei paesi imperialisti, in particolare quelli toccati dalla crisi economica in maniera più pesante, e le lotte di liberazione e le guerre popolari nei paesi oppressi dall’imperialismo.

Il seminario ha anche affrontato il lavoro di fase, gli strumenti per condurlo e la gerarchia di priorità in questo lavoro.
I - Proletari comunisti – PCm Italia considera che la battaglia di classe principale da svolgere è quella che riguarda le grandi fabbriche nel nostro paese. Abbiamo prodotto negli ultimi due anni uno sforzo prolungato, analitico, teorico e pratico in tutta la vicenda Fiat, che ora è sintetizzato in un libro che possa offrire alle avanguardie operaie e alle avanguardie comuniste, sia alla Fiat ma ben oltre la Fiat, una base solida per affrontare la lotta in fabbrica, per la costruzione di un organizzazione sindacale e politica di classe nella fabbrica, per opporre alla guerra dei padroni e a fascismo padronale che ne è lo strumento la guerra di classe.
Proletari comunisti organizzerà nei prossimi mesi una campagna di discussione intorno a questo libro. Puntiamo alla costruzione di un punto di vista e di una rete nelle fabbriche Fiat e nelle fabbriche in cui il modello ‘Marchionne’, il fascismo padronale, la nuova legislazione governativa di supporto, devono essere combattute sul piano sindacale e politico.
I recenti avvenimenti hanno posto all’attenzione nazionale ciò che è successo, succede e succederà, in quella che oggi è la più grande fabbrica del nostro paese e una delle più importante in Europa e nel mondo:l’Ilva di Taranto. Proletari comunisti, presente col suo lavoro da tempo in questa grande fabbrica, in cui ha contribuito alla nascita iniziale dell’organizzazione sindacale di classe nella forma dello slai cobas per il sindacato di classe, oggi fronteggia da un lato lo sforzo e il tentativo dei padroni assassini di questa grande fabbrica di unire in forme aziendaliste e neo corporative la massa degli operai, con l’appoggio dei sindacati confederali, e dall’altro l’emergenza di un movimento cittadino contro i morti da inquinamento e di devastazione ambientale prodotti dall’Ilva di Riva per i suoi profitti, che al suo interno contiene e richiama posizioni di stampo medio borghese e piccolo borghese, fuse con istanze sottoproletarie, che vogliono portare questo importante movimento e il risveglio della città nelle secche dell’ambientalismo reazionario, delle illusioni riformiste e della divisione tra operai e masse popolari, là dove invece c’è bisogno di un fronte unito tra operai e masse dei quartieri popolari, ecc. per fronteggiare la situazione, ottenere risultati concreti nella difesa della condizione operaia e dei posti di lavoro e attaccare e ridurre gli effetti devastanti sulla salute e sul territorio della logica del profitto capitalista.
Questa è divenuta una battaglia nazionale che Proletari comunisti conduce in ogni realtà in cui è presente, sia sul fronte teorico che sul fronte politico e sindacale, per fare dell’Ilva di TA una base rossa e proletaria e non una base verde-nera.
Chiediamo a tutto il movimento proletario e comunista di sostenere in forma militante, al di là delle divergenze che ci possano essere con noi, questa importante battaglia di classe.

II - Siamo dentro una dinamica di una crisi scaricata dalle borghesie di tutti il mondo su operai e masse popolari e interi popoli, che utilizza nel nostro paese la costruzione di governi di stampo moderno fascista, prima di populismo reazionario con Berlusconi, ora governi di dittatura tecnica del capitale, come Monti. Alla crisi e a questi governi, all’azione di questi Stati bisogna opporre non solo la necessaria resistenza operaia e popolare ma la lotta e la prospettiva della rivoluzione. Per questo bisogna prestare molta attenzione a ciò che è lo spettro di questo scontro, quel filo che da Genova 2001 arriva fino al 15 ottobre e pone nel movimento reale lo scontro tra due vie, tra rivoluzione e opportunismo.
Proletari comunisti è parte ed è dalla parte dei ribelli e dei rivoluzionari, e lavora per l’unica forma di ribellione rivoluzionaria che può essere vincente anche nel nostro paese: la guerra proletaria e popolare che sfoci in insurrezione, guidata dal partito comunista.
Questo scontro che vive in ogni fermento dello scontro sociale e politico del nostro paese. Proletari comunisti è schierato e combatte sul campo contro l’opportunismo pacifista e contro l'insurrezionalismo testimoniale.
Proletari comunisti sviluppa la lotta e la solidarietà contro la repressione di Stato, la criminalizzazione, ecc.

III - Proletari comunisti è presente e dirige lotte di precari e disoccupati in città del sud come Taranto e Palermo e in città del nord, come Bergamo, opera nell’ambito del proletariato immigrato, precario, ricattato e schiavizzato che alimenta continuamente forti lotte e ribellioni.
La lotta per il lavoro, i diritti, il salario garantito è la seconda gamba necessaria del fronte unito proletario per cui lavoriamo e siamo al fianco di tutti coloro che conducono queste lotte in termini classisti e combattivi.

IV - Il governo Monti nel percorso dei suoi provvedimenti reazionari torna ad attaccare frontalmente, dopo la riforma Gelmini, la scuola e in particolare le università, realizzando anche nel nostro paese, come sta avvenendo in tutti i paesi imperialisti e capitalisti del mondo, un forte delle tasse, chiusura dei corsi e degli Istituti, riduzione del valore del titolo di studio, la compatibilizzazione dei contenuti dell’Università agli interessi attuali del capitale.
In altri paesi imperialisti e in altre fasi dello scontro di classe nel nostro paese, questo ha innescato grandiose ribellioni degli studenti e movimenti di massa di carattere potenzialmente rivoluzionario, punto di riferimento dell’intero movimento proletario e popolare. Noi dobbiamo guardare a queste esperienze, come quella recente del Quebec Canada nella quale anche l’ala del movimento studentesco di ispirazione rivoluzionaria e maoista ha giocato un ruolo.
Noi facciamo appello e lavoriamo per una nuova fase di esplosione che vada oltre la pagina gloriosa e importante di ribellione del 14 dicembre 2010.
In questo lavoro Proletari comunisti sostiene la rinascita di un’organizzazione giovanile comunista rivoluzionaria che raccolga la bandiera che in questi anni è stata tenuta alta come pratica rivoluzionaria e spettro contro ogni opportunismo dai giovani maoisti di Red Block di Palermo.

Questo piano di lavoro impegnativo su tutti i fronti, secondo la gerarchia qui espressa, domanda con forza che ci sia un salto di qualità dei nostri compagni nell’ideologia, nella capacità teorica e politica, nei metodi di lavoro e nelle forme organizzative, per superare limiti ed errori e rendere concreti, visibili, utili, indispensabili al movimento proletario e comunista l'azione e l'organizzazione di Proletari comunisti – PCm Italia.

Proletari comunisti – PCm Italia.

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