Ennesima azione eclatante dei dipendenti del polo petrolchimo sardo. Attendono di sapere quale sarà il loro futuro nel caso l'azienda fosse acquisita da una società brasiliana, che ha manifestato interesse in particolare per gli impianti di Vcm e Pvc
SASSARI - Ancora proteste in Sardegna. Dopo l'Alcoa 1 e il Sulcis, è la volta degli operai della Vinyls: due di loro sono saliti stamattina su una torcia spenta a circa 100 metri di altezza nel polo petrolchimico di Porto Torres. L'ennesima azione eclatante (gli operai avevano dato vita per un anno all'Asinara anche all'Isola dei Cassintegrati) arriva proprio nel giorno dell'iniziativa dei commissari che avrebbero dovuto presentare al Tribunale di Venezia l'offerta di una azienda chimica brasiliana che ha manifestato interesse per gli impianti e potrebbe rilanciare il polo, evitando la chiusura e restituendo il lavoro agli operai. "Non si sono sostanziali novità e non sono previsti depositi di atti in tribunale" hanno fatto sapere però i commissari incaricati della cessione dei rami dell'azienda chimica. Per Vinyls a Porto Torres sarebbe confermato un interessamento da parte di una società brasiliana - ma tutto è tenuto sotto stretto riserbo.Per la lunga vertenza della Vinyls di Porto Torres vi sarà un incontro a Roma nei prossimi giorni. Dalla capitale si attende di sapere quale sarà il destino dei lavoratori sardi legato all'offerta di acquisto della società brasiliana per il riavvio degli impianti Vcm e Pvc. Lavoratori e sindacati, anche dopo l'ultima assemblea, hanno scelto la linea della cautela, come si legge su La Nuova Sardegna 2.
L'azienda sudamericana, di cui sinora si sa poco, ha formalizzato nei giorni scorsi la proposta per Vinyls facendosi accreditare dall'ambasciata del Brasile in Italia che ha trasmesso referenze positive. L'offerta, arrivata nelle mani dei commissari straordinari, farebbe riferimento in modo specifico all'interesse per la produzione di Pvc. Oggi i commissari dovrebbero depositare la documentazione al Tribunale di Venezia e successivamente al ministero dello Sviluppo economico che dovrà valutare la portata dell'operazione.
"È una situazione drammatica e non più sostenibile: i lavoratori del polo petrolchimico di Porto Torres, che da anni sono sospesi in una situazione di incertezza estenuante, da giugno non percepiscono più neanche la cassa integrazione", dichiara il segretario provinciale dell'Ugl Chimici di Sassari, Simone Testoni. "È necessario - prosegue il sindacalista - che tutte le istituzioni facciano la loro parte. Fondamentale avere al più presto certezze sulla questione della proroga degli ammortizzatori sociali, così come deve essere fatta chiarezza sullo stato della trattativa in corso con l'azienda chimica brasiliana".
(10 settembre 2012)
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