Monti ha espresso il suo sostegno al governo-fantoccio filo imperialista in Libia, noi invece stiamo con le masse arabe in rivolta!
Il peggior film dell’anno vince un morto
dal blog Kelebek
Posted on 12/09/2012 by Miguel Martinez
Come avrete visto, mentre al Cairo i manifestanti (secondo Reuters, in larga parte tifosi di calcio) tiravano giù la bandiera dall’ambasciata statunitense, a Benghazi un “diplomatico” statunitense – li chiamano così – è stato ucciso nel corso di una manifestazione.
Non riusciamo proprio a dispiacercene.
Ma è affascinante seguire la costruzione mediatica dell’evento.
Repubblica ci presenta il fatto in questi termini:
“La scintilla della violenza è stata offerta da un film ritenuto blasfemo prodotto da un gruppo di copti residenti negli Stati Uniti.”
Ci metto almeno cinque minuti per scoprire qualcosa in più di ciò che dice Repubblica (devono ancora scoprire Google da quelle parti).
Pare che in giro ci sia solo il trailer di un presunto film, su Youtube, non accompagnato però da alcuna indicazione: non c’è un sito, c’è solo una serie di spezzoni presentata due volte in inglese e una in arabo egiziano. Il titolo non è chiaro: una volta compare come Muhammad Movie Trailer e una come Part of the movie, “Life of Muhammad”; mentre al-Ahram dice che si chiama Muhammad’s Trial.
Nel film, vari muscolosi e tatuati surfer californiani, indossando stracci e pessime barbe posticce e facendo battute gergali americane, saltellano contro uno sfondo desertico – il montaggio è talmente cattivo che non si vedono le loro ombre sulla sabbia – e parlano di sesso.
Il primo spezzone in inglese è stato messo in rete a luglio, troppo tempo fa, credo, per far pensare alla pubblicità per una vera uscita. Insomma, il film potrebbe anche non esistere; e forse lo faranno davvero, vista la pubblicità inattesa che ha avuto.
Il canale Youtube appartiene a un certo Sam Bacile, che – dopo i fatti di Benghazi – viene presentato così sul blog di un giornalista di The New York Times:
“il film, intitolato “Innocence of Muslims,” è stato prodotto e diretto da un israeliano-americano, Sam Bacile, imprenditore immobiliare californiano, che ha chiamato l’Islam “un cancro” in un’intervista. Il signor Bacile ha detto a The Journal di aver raccolto 5 milioni di dollari da un centinaio di donatori ebrei e di aver girato il film, che dura due ore, in California l’anno scorso”.
E’ giusto dire che di Sam Bacile (che ci sembra un nome più italiano che israeliano) non si trova altra traccia almeno sulle prime dieci pagine di Google, e nemmeno cercando di escludere i risultati più recenti; e sicuramente con cinque milioni di dollari, persino io sarei riuscito a fare di meglio.
Tra i commenti su Youtube, leggiamo l’affermazione, che se vera, sarebbe grave, che Youtube avrebbe messo il video in evidenza sulla prima pagina.
Una settimana fa, è stata messa in rete la versione in arabo del trailer, di cui comunque non si sarebbe accorto nessuno, se non ne avesse parlato sul proprio blog un certo Morris Sadek, un avvocato copto residente negli Stati Uniti che dirige qualcosa con il nome altisonante di National Coptic Assembly (??????? ??????? ??????? ????????? ) che ha una sede offertale dall’ONG Advocates International. Quest’ultima pretende di operare in ben “165 paesi” e dichiara di “mettere in pratica la strategia di Gesù”, riunendo avvocati “cristiani” in difesa della “libertà di religione”.
Il linguaggio di Advocates International sembra a prima vista avvicinarsi a quello dei dominionist, cioè la minoranza di fondamentalisti evangelici che lavorano per creare attivamente una “società cristiana”, ma non posso dirlo con certezza.
Morris Sadek si dichiara amico e collaboratore del mitico pastore virtuale Terry Jones, con cui ci siamo divertiti in passato: sul blog di Morris Sadek, vediamo una foto dei due che insieme celebrano l’International Judge Muhammad Day, proprio ieri, l’11 settembre.[1]
Morris Sadek aveva semplicemente citato, certo con approvazione, il video; ma qualche politico egiziano che legge il suo blog ha deciso di farne un caso, un meccanismo che conosciamo bene in Italia.
La notizia è apparsa sul sito egiziano al-Yawm al-sâbi’, dove il film riceve il nuovo titolo di “Muhammad profeta dei musulmani” («???? ??? ????????»), che raccoglie tutte la sfilata – molto italiana – di dichiarazioni di sdegno dei politici, musulmani e cristiani.
Da lì, qualche spezzone del trailer viene presentata al canale televisivo al-Nas, un canale televisivo passato recentemente dall’intrattenimento leggero alla predicazione salafita, sotto lo slogan “Qanat al-Nass, la stazione che ti porta in paradiso“.
La Chiesa copta e quelle evangeliche hanno condannato il film, e Fadi Youssef, parlando a nome della Coalizione Copta Egiziana, ha chiesto – non si sa bene a chi – di processare i responsabili del film.
Benvenuti nella Società dello Spettacolo.
Nota:
[1] Data affollata. Ieri c’è stato anche il lancio di Stop Islamization of Nations – anagramma più che voluto, SION – a New York, una sorta di internazionale dell’estrema destra islamofoba sotto i capricciosi auspici della signora Pamela Geller.
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