giovedì 27 ottobre 2011

pc 27 Ottobre- Il Circolo di proletari comunisti Palermo discute insieme a lavoratori e movimento sulla grande battaglia del 15 ottobre a Roma

VENERDI 27 OTTOBRE SIT-IN DI CONTROINFORMAZIONE A PZA VERDI PALERMO,
SUI FATTI DEL 15 OTTOBRE A ROMA



Lo scorso Lunedì 24 Ottobre il Circolo di proletari comunisti palermo ha organizzato un'assemblea sui fatti di Roma del 15 Ottobre.
Sono intervenuti i compagni e le compagne del circolo,i lavoratori le lavoratrici dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe, giovani di Red Block e dello Studentato Occupato Anomalia, molti di loro presenti a Roma hanno riportato la loro esperienza diretta.
Dopo la proiezione di alcune immagini sulla grande manifestazione romana e un'ampia introduzione che ha messo il punto sulla situazione internazionale teatro dell'attuale crisi capitalista, entrando nel merito della grande mobilitazione internazionale del 15 ottobre e in particolare di quella romana dove oltre 400000 persone sono scese in piazza contro questo governo impopolare e antioperaio "rompendo gli argini" imposti da autoproclamatisi organizzatori riuniti nel "comitato 15 ottobre". Si è detto che questi incontri sono importanti per giovani e lavoratori per pensare con la propria testa dato che al momento non avendo mezzi migliori come giornali e televisioni "subiamo" quotidianamente la propaganda della borghesia.

Tra i vari interventi un compagno del circolo si è soffermato sulla riflessione di comprendere, invece che condannare, la rabbia giovanile che si è espressa a Roma in una forma così radicale. I giovani oggi non hanno futuro ma pensano e fanno da soli, si pongono i problemi che molti tralasciano e si impegnano fino in fondo, dalla contestazione della presentazione di un libro fascista come successo a Palermo fino ad un'intera piazza che resiste per ore alla polizia.

Una lavoratrice non presente a Roma ha messo invece l'accento sull'utilizzo mediatico "in diretta" per screditare un'intera piazza che ha delegittimato di fatto il governo e la falsa opposizione di "sinistra" che ogni giorno uccidono le masse popolari per mezzo di guerre imperialiste, sui posti di lavoro ma che lo fanno anche lentamente e quotidianamente imponendoci ritmi frenetici e qualità di vita misera a causa della ricerca continua del loro profitto.

Un compagno dello Studentato Occupato Anomalia ha posto invece l'accento sul carattere autorganizzato della manifestazione in cui centinaia d migliaia di persone hanno partecipato al di fuori di partiti e sindacati, specificando che al di là di azioni poco condivisibili anche nell'attuazione particolare come ad esempio l'incendio di macchine mentre il corteo scorreva o l'episodio della madonnina, altre invece sono da considerarsi obiettivi legittimi come ad esempio le vetrine di banche e agenzie interinali responsabili della precarietà di milioni di giovani. Per quanto concerne Piazza San Giovanni, ciò che è stato taciuto largamente da tutti i media è che la polizia ha attaccato per prima la piazza finale di un corteo autorizzato, questo ha provocato la grande resistenza prima di centinaia e poi di migliaia di giovani ma non solo, che quasi spontaneamente non hanno voluto abbandonare la piazza dove legittimamente dovevano stare, anche a fronte di cariche con blindati.

Un altro lavoratore ha ribadito che di fronte allo scempio sociale prodotto dal capitalismo chi grida e si scandalizza per qualche vetrina rotta o macchina bruciata
perde di vista il problema principale che è quello di cambiare totalmente questo sistema. In questo senso il "fuocherello" di Roma è da prendere da esempio perché si sviluppino tanti fuocherelli che incendino questo governo e questo stato.

Un compagno di Red Block ricollegandosi agli interventi precedenti ha fatto notare come l'anomalia italiana del 15 ottobre, non è rappresentata dalla "violenza" così come detto dai media e dai politici istituzionali,bensì dal fatto che è stata l'unica manifestazione che non si è conclusa sotto i palazzi del potere.
Questo a causa di tutti quei sindacati e partiti di "sinistra" che si sono arrogati il diritto di mettere il cappello su una manifestazione non organizzata da loro per poi sottostare al diktat della questura romana e del sindaco fascista Alemanno.
Inoltre molti paesi del mondo se non in quella giornata hanno attraversato e vivono mentre parliamo mesi intensi di rivolte, dalla primavera araba, alla Grecia alla rivolta dei giovani proletari di Londra agli indignati americani e così via.
L'aspetto positivo della giornata di Roma è stato innanzitutto quello che, come successo il 14 dicembre dello scorso anno sempre a Roma, migliaia di persone (e non una minoranza) hanno scavalcato gli organizzatori riformisti e conciliatori e i loro diktat e hanno espresso la propria rabbia contro questo sistema in maniera radicale e che ha fatto tremare realmente i palazzi. In tal senso quelle ore di scontri furiosi che ha visto da un lato le forze repressive con blindati e lacrimogeni illegali cs (banditi dalla convenzione di Ginevra anche per i conflitti armati) e dall'altro giovani incazzati piuttosto che "indignati", hanno inciso nella realtà semplicemente per il fatto che tutti sono costretti a interrogarsi su quanto successo, inoltre hanno dimostrato che migliaia di giovani "senza partito" vogliono organizzarsi e mettersi in gioco in prima persona per un reale cambiamento radicale e ciò concerne circa i rapporti di forza attualmente in campo.
E' stata fatta la proposta, accettata all'unanimità, di organizzare una prima iniziativa cittadina di controinformazione con un sit-in il prossimo venerdì pomeriggio alle 17:00 nella centrale Piazza Verdi

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