lunedì 24 ottobre 2011

pc 24 ottobre - due operai finalmente reintegrati in fabbrica allla Fiat Pomigliano

FIAT COSTRETTA A REINTEGRARE AL LAVORO FRANCESCO MANNA E ROSARIO MONDA, DA ANNI FUORI DALLA FABBRICA E SENZA SALARIO NONOSTANTE RIPETUTE SENTENZE DELLA MAGISTRATURA CHE NE IMPONEVANO LA “REINTEGRA”: SIA PER OVVIARE AI PIGNORAMENTI ATTIVATI SUI CONTI CORRENTI FIAT DELLE SOMME DOVUTE AI DUE OPERAI CHE PER ELUDERE L’ UDIENZA DEL 1° DICEMBRE - E LA PROBABILE CONDANNA PER INOTTEMPERANZA DI SENTENZE DELLA MAGISTRATURA - FISSATA AL TRIBUNALE DI NOLA CON LA RICHIESTA DI “REINTEGRO COATTO CON L’EVENTUALE AUSILIO DELLA FORZA PUBBLICA” FATTA DAGLI AVVOCATI DELLO SLAI COBAS

Si tratta della prima significativa sconfitta di Marchionne: una importante vittoria dello Slai cobas che da forza e rilancia il contenzioso nazionale contro i licenziamenti politici e quelli “facili”” attuati dalla Fiat a piene mani in questi anni nelle fabbriche di tutta Italia e che sbaraglia l’illecita pretesa aziendale di disattendere l’esecuzione delle sentenze della magistratura.


Franco Manna e Rosario Monda (allora delle DHL poi reinternalizzata Fiat, che a differenza degli altri non erano ancora stati reintegrati al lavoro) sono 2 degli 8 operai licenziati per le assemblee del 2006 alla Fiat Pomigliano dove, con lo Slai cobas, oltre 4.000 operai nei due turni di lavoro contestarono a “muso duro” all’epoca siglato da FIOM-FIM-UILM-FISCMIC, accordo che già anticipava gli attuali contenuti autoritari del piano-Marchionne.


Ci sono voluti ben 5 anni di “lotta giudiziaria” e numerosi pronunciamenti di condanna della Fiat- in due livelli di giudizio - sia per comportamento antisindacale ex art. 28 dello Statuto dei lavoratori che nei “meriti individuali”, una querela depositata in gennaio 2011 dallo Slai cobas al Tribunale di Nola contro la Fiat per “inottemperanza degli ordini della magistratura”, vari sequestri operati dai legali dello Slai cobas per oltre 140.000 euro sui conti correnti Fiat ed altri ancora in corso, e una denuncia per “esecuzione coatta con la forza pubblica” per la reintegra in fabbrica dei due operai che si sarebbe dovuta discutere il prossimo 1 dicembre al Tribunale di Nola (giudice dell’esecuzione dott. Enrico Ardituro).


Nel frattempo, mentre si attende a giorni il pronunciamento del giudice del lavoro sulle cause in corso contro la discriminazione per la collocazione in cigs a zero ore degli iscritti allo Slai cobas già si preannunciano ulteriori e forti iniziative giudiziarie “di massa” con ricorsi congiunti lavoratori-sindacato contro la pretesa “selezione politica” già in atto nelle assunzioni da Fiat Auto alla newco di Fabbrica Italia e contro lo spettro dei licenziamenti.


Slai cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano d’Arco, 20/10/2011

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