"Chi sciopera non andrà in gita"
La linea dura del preside-sceriffoChi blocca l'attività didattica con occupazioni e autogestioni rischia di beccarsi da 15 a 30 giorni di sospensione: lo ha deciso Roberto Tripodi, preside dell'istituto tecnico industriale Alessandro Volta
Niente gite, attività extrascolastiche e corsi di recupero per le classi che partecipano a scioperi e a manifestazioni. E chi blocca l'attività didattica con occupazioni e autogestioni rischia di beccarsi da 15 a 30 giorni di sospensione. Roberto Tripodi, preside dell'istituto tecnico industriale Alessandro Volta, a Settecannoli, ha messo nero su bianco, in una circolare che ha fatto il giro di tutte le aule, le sue direttive in vista di una nuova stagione di proteste studentesche. "Ho raccolto - dice Tripodi - le indicazioni dei genitori e dei professori, riuniti in assemblea lunedì scorso. Non si può certo pensare di far seguire i corsi di recupero o di far partire per i viaggi di istruzione ragazzi che la mattina non seguono le lezioni. A differenza dello scorso anno, questa mia posizione di rispetto delle regole è condivisa anche dagli altri docenti. Il diritto allo studio va garantito".
I leader del movimento, invece, parlano di una "campagna di repressione" da parte dei "presidi sceriffi". "Quelle di Tripodi - dicono i ragazzi del Coordinamento studenti medi Palermo - sono minacce inaccettabili. Mentre a Palermo i tetti delle scuole cadono in testa agli studenti, ci sono presidi che pensano che oggi il problema della scuola siano le manifestazioni e le attività di dissenso contro gli attacchi alla scuola pubblica".
Nel coordinamento Studenti medi ci sono anche i ragazzi del Collettivo del Volta. "Siamo indignati
- dicono - per il comportamento del nostro dirigente che ancora una volta dimostra la volontà di reprimere noi studenti che lottiamo ogni giorno, all'interno delle nostre scuole, per un futuro vivibile e per una scuola pubblica accessibile a tutti e slegata da logiche di mercato e profitto".
Tripodi però non arretra, anzi. A chi lo accusa di essere un "preside sceriffo", risponde: "Se mi dicono sceriffo - dice - vuol dire che loro vivono in un far west senza regole. Saranno accettate solo forme di dissenso democratiche, realizzate attraverso gli organi collegiali e non distruttive dell'attività didattica. Non certo quelle provocate da gruppi estremisti che impediscono agli studenti di fare lezione".
In ogni caso, al Volta, le assenze per manifestazioni e scioperi saranno considerate ingiustificate. Lo scorso anno scolastico 116 studenti non sono stati ammessi agli scrutini finali per avere superato il limite dei cinquanta giorni di assenza.
(27 ottobre 2011)
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