Nel pubblicare la posizione di forte denuncia dello Slai cobas per il sindacato di classe di Palermo sulla spudorata difesa fatta dalla polizia dei fascisti di Casapound il 23 marzo, mentre contemporaneamente rivolgeva pesanti cariche ai giovani e alle lavoratrici, lavoratori, antifascisti e democratici, denunciamo che ieri a Napoli, sempre i fascisti di Casapound in una ventina hanno tentato di circondare con le moto e di attaccare con spranghe, mazze, un gruppo di giovani, studenti, ragazzi anche minorenni, che tornava dalla manifestazione contro la guerra in Libia. Per fortuna non ci sono riusciti per la pronta reazione dei giovani.
Ma Napoli, dove a Casapound era stato dato di fatto il permesso di insediarsi in un quartiere e solo la "cacciata" con manifestazioni di massa lo ha impedito, Palermo, dove la polizia ha messo sottosequesto una intera zona per difenderli altrimenti sarebbero stati spazzati via subito, mostrano come questi topi fascisti galleggiano solo perchè protetti dallo Stato di polizia.
COMUNICATO SLAI COBAS per il sindacato di classe - PALERMO
Contro il fascismo mai un passo indietro!
Fermare con tutti i mezzi lo stato di polizia e il moderno fascismo in costruzione!
Ieri (23 marzo) abbiamo assistito ad una scena incredibile e indecorosa per un paese che si dice civile e democratico. Davanti alla sede della Mondadori c’era uno schieramento impressionate di poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, comprensivo di elicottero, a difesa di un gruppo di fascisti dichiarati con caschi in mano, appartenenti a Casapound, che con la scusa della presentazione di un libro vogliono propagandare le idee del passato regime fascista di cui rivendicano gli ideali; per rendersene conto basta rileggere e riascoltare le dichiarazioni di questi fascisti rilasciate anche alla Rai Regione.
È grave anche, come apprendiamo dai giornali di oggi, che ad ulteriore difesa di questi fascisti c’erano anche assessori, consiglieri e deputati che sulla Costituzione hanno giurato per potere accedere alla carica politica; questi consiglieri si devono immediatamente dimettere.
La giusta rabbia dei lavoratori e dei giovani presenti è scoppiata davanti a questa chiarissima violazione della Costituzione italiana, in cui chi dovrebbe difendere l’attuale legalità difende invece palesemente l’illegalità e attacca pesantemente i manifestanti, cercando di cacciarli via anche con le camionette; non è questa forse la trasformazione di un paese che si dice democratico in uno stato di polizia? Se questo paese ha cambiato natura allora è giusto dirlo apertamente perché è bene che i lavoratori, i giovani e tutti lo sappiano, affinché prendano legittimamente tutte le misure adeguate per dare la giusta risposta a questo cambiamento.
È grave quindi che la “sensibilità democratica” dichiarata dalle autorità in ogni occasione, in questo caso sia svanita nel nulla, perfino davanti ad un esposto alla Magistratura: il Prefetto e il Questore non solo hanno ignorato l’esposto che chiariva, citando Costituzione e Legge, quale era la posta in gioco, ma hanno dato fattiva copertura alla manifestazione fascista con un esagerato schieramento poliziesco (pagato con soldi pubblici).
Non è certo questa la sicurezza di cui hanno bisogno lavoratori giovani donne e cittadini democratici che denunciano una violazione di legge; questa “sicurezza” in questo caso ha messo seriamente in pericolo la vita dei presenti e dei passanti che hanno assistito allibiti a ciò che vedevano e hanno manifestato sostegno all’iniziativa dell’esposto alla magistratura da sottoscrivere individualmente e collettivamente e alla resistenza dei giovani antifascisti.
Consideriamo ancora più grave che in tanti cerchino superficialmente di minimizzare ciò che è successo: tutte le forze che si definiscono democratiche, che sono attive in un modo o nell’altro in questa città, devono prendere posizione, schierarsi, altrimenti in questi casi sono corresponsabili di
una strada che i vari governi, e per ultimo il governo Berlusconi, stanno percorrendo verso il moderno fascismo; così facendo agevolano la diffusione dell’humus moderno fascista, razzista e sessista che ben si confà con la “virilità” manifestata in tutti i campi dall’attuale presidente del
Consiglio, Berlusconi in persona, proprietario della Mondadori.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe intende continuare una campagna di denuncia di quanto accaduto ieri, e di raccolta di energie per organizzare la risposta adeguata.
A questo scopo già lunedì 28 marzo pomeriggio alle ore 17 presso la sede ci sarà una riunione dei lavoratori e delle lavoratrici iscritti al sindacato.
Il coordinatore provinciale di Palermo - Rosario Sciortino
Vedi su youtube video sul 23 a Palermo che mostra come sono andati veramente i fatti.
http://www.youtube.com/watch?v=DpA9f9HP_E0&feature=player_embedded
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