mercoledì 23 marzo 2011

pc 22-23 marzo - INDIA, i maoisti chiedono la liberazione di 700 prigionieri


Dopo il rapimento del funzionario statale e di un suo collaboratore, nel mese di febbraio, e la richiesta, in cambio della loro liberazione, del rilascio dei prigionieri politici, tra cui circa 700 adivasi, il governo indiano sembra volersi rimangiare in parte l’accordo. Alcuni dirigenti maoisti sono stati già liberati mentre altri ancora no. L’articolo che riportiamo dalla stampa borghese indiana mostra la forza della guerra popolare in corso in uno dei diversi stati in cui la presenza delle basi d’appoggio è più forte, mentre continuano le azioni militari contro il regime…

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Orissa, India: i maoisti in prigione chiedono al governo di rilasciare prima i prigionieri politici delle tribù - Non tornare indietro sulla parola data, il leader maoista ammonisce Naveen.

Indian Express , 15 marzo 2011

L’ideologo Maoista Ganti Prasadam ha ammonito il primo ministro Naveen Patnaik di non tornare indietro sulla parola data sul rilascio di circa 700 appartenenti alle varie tribù che si trovano nelle varie prigioni dell’Orissa.

In una dichiarazione dal carcere, Prasadam (55 anni) ha detto che sarebbe una grande follia politica quella di Naveen, se "intenzionalmente o per una qualsiasi costrizione da qualsiasi parte si lasciasse trascinare dalle forze distruttive di diverso tipo che sono impegnate a destabilizzare il processo di pace e sabotare l'accordo raggiunto".

I maoisti avevano chiesto la liberazione di Prasadam come precondizione per la consegna in sicurezza dell’esattore di Malkangiri, R Vineel Krishna, e dell’ingegnere Pabitra Majhi che sono stati rapiti il ​​mese scorso.

Un compagno dell’alto dirigente maoista Ramakrishna, Prasadam, ha rilasciato la dichiarazione dal carcere di Koraput dove è tuttora in prigione con altre quattro persone, tra cui la moglie di Ramakrishna, Padma.

Anche se a tutti e cinque i maoisti è stata concessa la libertà su cauzione dall’Alta Corte dell'Orissa, hanno rifiutato di uscire di prigione, insistendo sul fatto che i tribali devono essere rilasciati prima.

L'ideologo maoista è stato portato da Koraput al carcere di Bhubaneswar il mese scorso per partecipare alla discussione per il rilascio dell’esattore di Malkangiri.

"Insieme con gli interlocutori, mi sforzo per una tempestiva attuazione dell’accordo in 14 punti raggiunto tra il governo dell'Orissa e suoi intermediari, che hanno facilitato il rilascio rapido e sicuro dei prigionieri. Il punto focale del suddetto accordo è la rapida liberazione delle centinaia di innocenti contadini adivasi che languiscono e si angosciano dietro le sbarre della prigione oramai da alcuni anni, con accuse costruite ad arte e con processi palesemente falsi", ha detto Prasadam.

L'ideologo maoista, che sembra debba essere mandato nel carcere di Ongole in Andhra Pradesh, per un altro processo, ha detto che l'accordo con il team di tre membri di interlocutori non dovrebbe rimanere solo un pezzo di carta. "E’ ingiusto, moralmente sbagliato e un errore politico se il governo rinnega la propria responsabilità rispetto all’attuazione dell'accordo. E ora l'onere si trova sul governo di Naveen Patnaik e il silenzio per lungo tempo non può essere una risposta e lo si deve capire", ha detto.


Vedi:

pc quotidiano 18 febbraio - INDIA, il governo tratta con i maoisti per il rilascio di un suo funzionario

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