FUORI LE BANCHE DALL'UNIVERSITA'
Torino, venerdì 25 marzo: un gruppo di giovani appartenenti al Coordinamento studenti e precari organizza un'azione dimostrativa contro la sede centrale della banca Intesa-Sanpaolo, sita in piazza San Carlo, per protestare contro il fatto che le tasse universitarie si paghino presso gli sportelli della banca milanese.
Sì, proprio milanese: lo storico Banco San Paolo torinese è stato assorbito - e non si è fuso come ci hanno propinato in tutte le salse per mesi - come ho avuto modo di sapere da diversi dipendenti del gruppo, in più occasioni.
Ma torniamo all'azione oggetto dell'articolo; naturalmente le guardie all'entrata si attivano subito per impedire ai giovani di accedere agli uffici: ne nasce una colluttazione, nel corso della quale due uomini in divisa vengono leggermente contusi.
In 'compenso' venticinque manifestanti vengono denunciati dalle 'forze dell'ordine' prontamente accorse.
Il giorno successivo la busjarda, all'interno di un articolo firmato, guarda il caso, dal pennivendolo ultra reazionario Massimo Numa - che, ad onor del vero, questa volta si comporta in maniera quasi equilibrata - si trovano le reazioni dei politicanti cittadini ad un'azione assolutamente legittima, persino necessaria.
Anche questa volta si distinguono, per la loro insensatezza e stupidità, quelle rilasciate dai sedicenti democratici.
Il podestà uscente, Sergio Kiamparino - che in fatto di dichiarazioni poco intelligenti è un vero maestro - brilla come al solito, sproloquiando di "estremismo stupido, vanno isolati".
Il candidato alla sua successione, lo Smilzo, lo rincorre sullo stesso piano, abbaiando: "Condanno con la massima fermezza l'aggressione. Esprimo solidarietà ai clienti, al personale San Paolo, e alle guardie rimaste ferite. Confido in una pronta individuazione dei responsabili. Siano perseguiti come meritano".
Non da meno è il segretario regionale del partito sedicente democratico, il democristiano d.o.c.g. Gianfranco Morgando, che ulula: "macché studenti e precari: chi agisce con la violenza è solo un delinquente".
A tutti questi politicanti sfugge un 'piccolo' particolare: nel momento in cui il Governo taglia i fondi all'Università ed alla Ricerca, l'ateneo torinese - che già si trova in difficoltà finanziarie e per questo è costretto a tagliare il numero di precari non rinnovando loro i contratti scaduti - rinuncia ad una parte degli introiti delle tasse, cedendo la riscossione di queste (non credo proprio che la banca svolga questo servizio gratis) che dovrebbero servire essenzialmente per finanziare il rinnovo dei contratti a termine a ricercatori e precari.
Il sospetto è che tutta questa solidarietà alla banca sia dovuta al fatto che i responsabili di questa sono dell'area dei sedicenti democratici; magari qualcuno potrebbe finanziarsi con queste operazioni.
Torino, 26 marzo 2011
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Torino
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