una denuncia della sezione romana dei Carc
proletari comunisti esprime la sua solidarietà
Denunciamo che il mattino del 15 Dicembre si è tenuta un azione repressiva dal chiaro scopo intimidatorio contro il giovane compagno Francesco della sezione romana del Partito dei CARC.
Alle 7 di mattina DIGOS e Polizia Postale, armi in pugno, hanno fatto irruzione in contemporanea nella sua abitazione romana e nella sua abitazione di Jesi (An). Con il solito fare intimidatorio gli sbirri hanno proceduto a rovistare tra i suoi documenti politici, tra i suoi effetti personali e tra gli effetti dei suoi familiari. Le perquisizioni sono durate diverse ore e sono terminate con il sequestro di un totale di quattro computer e due telefoni cellulari. La motivazione di questa azione repressiva consisterebbe nel fatto che il nostro compagno è indagato dalla Procura di Palermo perché 3 anni fa avrebbe pubblicato su un web-forum le istruzioni per la produzione di fumogeni artigianali: nello specifico gli sbirri imputano al compagno di aver violato le disposizioni dell’articolo 8 del Decreto Pisanu circa il divieto di fornire istruzioni per la produzione e preparazione di armi ed esplosivi.
Affermiamo con forza che è sempre legittimo documentare e informare le masse popolari sui mezzi con cui autodifendersi dalla violenza praticata nelle piazze dai manganellatori della banda Berlusconi. Comunque riteniamo che aldilà delle imputazioni “formali” le perquisizioni a danno del compagno Francesco rispondano soltanto a scopi intimidatori.
Facciamo appello ai comunisti, ai progressisti, ai collettivi studenteschi, a tutte le organizzazioni operaie e popolari e a tutti coloro che si battono contro la repressione per rispondere a questo assurdo procedimento giudiziario
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