domenica 4 marzo 2012

pc 4 marzo - MARO', VOGLIONO CANCELLARE LE PROVE DEL LORO ASSASSINIO?

"India, i dati sulla scatola nera della Enrica Lexie non sono stati salvati
Il The Times of India rivela che non ci sono informazioni registrate sul Voyage Data Recorder della petroliera dalla quale i due marò italiani avrebbero sparato ai pescatori indiani
Non risulterebbe infatti utilizzabile la scatola nera della Enrica Lexie, perché i dati registrati del momento dell’incidente, il 15 febbraio, giorno dell’uccisione dei due pescatori indiani, non sarebbero stati salvati.
La scatola nera poteva fornire utili dettagli sulla rotta e sulla posizione della Enrica Lexie, in particolare sul momento di avvicinamento al peschereccio St.Anthony, che comunque tutti concordano fosse avvenuto in acque internazionali, sia pure entro le 200 miglia della zona economica esclusiva indiana.

Il giornale indiano spiega che “se c’è un evento importante a bordo o nelle vicinanze, i dati devono essere salvati”. A quanto sembra il comandante Umberto Vitelli non avrebbe disposto la conservazione dei dati sul registro di bordo...".


Quale è l'interesse di non conservare i dati della 'scatola nera' se non quello di coprire le effettive responsabilità dei due marò italiani nella sparatoria dei pescatori?
Tutto l'atteggiamento arrogante che lo Stato, la Marina, il governo italiano stanno tenendo in questa vicenda finora non ha smentito niente sulle responsabilità dell'Italia, anzi, più parlano, più agiscono e più si smascherano.
Degni figli di questo Stato sono i due Marò. Che invece di dire i fatti reali fanno dichiarazioni da mercenari fascisti: "Siamo italiani e ci comportiamo come tali":
Ricordano molto l'atteggiamento arrogante dei quattro contractor italiani presi prigionieri dai ribelli iracheni nel 2004, le cui responsabilità di mercenari al soldo dell'imperialismo con la libertà di uccidere, sono state accertate dalla stessa magistratura italiana che nel 2008 ha rinviato a giudizio Stefio, uno di loro.

E questi fascisti "mercenari" sono elogiati da Napolitano, dal PdL come dal PD. Il capo della diplomazia italiana recentemente ha riferito di essere rimasto "profondamente colpito dalla qualita' dei nostri uomini in armi", "uomini -ha ricordato - che lavorano per la tutela e la sicurezza del nostro Paese e della comunita' internazionale". Non ha aggiunto che per la tutela degli interessi imperialisti dell'Italia i "nostri uomini in armi" possono ammazzare.

Nessun commento:

Posta un commento