domenica 4 marzo 2012

pc 4 marzo - contro il tentativo dei soliti pompieri romani di frenare il movimento NO TAV

I soliti pompieri al corteo "NO TAV" di Roma
Submitted by anonimo on Sun, 04/03/2012 - 01:48 NO TAVNoTavnotiziePOMPIERIrepressioneitaliaGenova
I soliti pompieri al corteo "NO TAV" di Roma

Grande è il disordine sotto il cielo, allora la situazione è eccellente

Con le manifestazioni di oggi in solidarietà alla lotta del movimento “No tav” l’opposizione sociale ai piani del governo Monti di distruzione ambientale e di sperpero del denaro pubblico si allarga e acquista maggiore visibilità su tutto il territorio nazionale, pur col filtro deformante della disinformazione di stato.

Un’importante risposta di massa alla violenza di stato che in questi giorni ha colpito la gente in lotta della Val di Susa e non con gli arresti dei compagni da parte dello sceriffo PD Caselli e con manganellate, lacrimogeni, rimozione forzata dei blocchi stradali, offensive mediatiche volte a criminalizzare e dividere il movimento.

Il governo Monti è in evidente difficoltà di fronte alla mobilitazione popolare contro la TAV, ma forte dell’appoggio trasversale delle forze politiche in parlamento (PD in testa), ha optato per l’uso più deciso della forza.

La mobilitazione popolare dunque cresce, ma non mancano i soliti pompieri di turno. A Roma, per esempio, dopo che il grande corteo No Tav di oggi aveva deviato dal percorso ufficiale imboccando la tangenziale est, gli organizzatori (disobbedienti, Nunzio D’Erme, etc.) sono stati costretti ad aprire una confusa e breve assemblea nel bel mezzo del percorso per dirimere in modo “democratico” la questione della destinazione del corteo: quartiere San Lorenzo (cioè fine della manifestazione e scioglimento del corteo) o Stazione Tiburtina (cioè continuazione della lotta con occupazione dei binari)? Quando è apparso chiaro che il gioco della democrazia non ha funzionato perché dal dibattito è emerso che la maggioranza dei manifestanti optava per la seconda ipotesi, gli organizzatori, pentiti di questa iniziale disponibilità al “dialogo”, hanno invocato il patto iniziale “Si parte insieme si torna insieme” (come se questo implicasse necessariamente l’adesione alla prima opzione) imponendo come destinazione “San Lorenzo”, sciogliendo rapidamente l’assemblea e dando ordine al camion di muoversi, passare alla testa del corteo e raggiungere la destinazione designata. Questa è democrazia!.

Il dato positivo è il seguente: il movimento reale cresce e gli elementi frenanti (ad ogni livello) come “presi dalla botta” hanno difficoltà a gestire l’ordine.

Luca resisti!
Fuori i compagni dalle galere!
No Tav!
No Monti!

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