Ieri pomeriggio i No Tav palermitani sono scesi nuovamente in piazza in occasione della visita sgradita del procuratore Caselli colpevole di aver dato il via alla persecuzione giudiziaria contro i militanti No Tav, alcuni dei quali in carcere o agli arresti domiciliari.
Il circolo di proletari comunisti cittadino lo scorso 25 Febbraio aveva partecipato in delegazione alla manifestazione nazionale in Val Susa e contemporaneamente organizzato un sit-in informativo in città, nei giorni seguenti il movimento No Tav palermitano ha esteso la solidarietà e la mobilitazione contestando il segretario del PD e occupando i binari della stazione centrale in un solo giorno e in seguito bloccando per oltre due ore l'accesso all'autostrada A29 Palermo-Messina.
La mobilitazione di ieri è un'ulteriore tappa all'interno del percorso di lotta contro la Tav che nella fase attuale significa stare al fianco di un'eroica popolazione che respinge colpo su colpo gli attacchi degli apparati repressivi dello stato al soldo di un governo golpista non eletto da nessuno e nominato da un presidente della repubblica che contro le sue funzioni parteggia apertamente con esso trattando i cittadini in maniera sprezzante, come successo nei confronti dei sindaci no-tav che avevano chiesto un incontro, negandoglielo.
Caselli, ben conosciuto a Palermo in quanto procuratore anti-mafia negli anni passati, a causa della contestazione è stato costretto ad entrare da un ingresso secondario della Feltrinelli protetto da ingenti cordoni di carabinieri e poliziotti in antisommossa che circondavano tutto l'isolato.
Il sit-in ha determinato la chiusura della centrale via Cavour per oltre tre ore.
Spiazzando ancora una volta "le pecorelle" a difesa dei potenti, i militanti No Tav hanno prima fatto un mini corteo intorno all'isolato per poi deviare repentinamente verso la sede provinciale del PD poco distante riuscendo ad entrare dal portone principale scavalcando il segretario provinciale in persona che non ha esitato a scagliarsi contro una studentessa media nel suo disperato e fallimentare tentativo di tenere fuori gli attivisti. Per circa un'ora la sede del PD è stata simbolicamente assediata mentre barricati nei locali interni i rappresentanti dei candidati a sindaco del centrosinistra stavano svolgendo la riconta delle schede delle primarie, la farsa elettorale a cui hanno partecipato principalmente elettori della Palermo bene, gli stessi che sulla contestazione a Caselli storcono il naso: contestare il procuratore antimafia? Che siamo impazziti !
Il procuratore con questa persecuzione giudiziaria si schiera oggettivamente con i poteri forti e mafiosi favorevoli all'inutile opera ( per approfondimenti vedi precedente post " pc 6 marzo -Saviano...Tav, da Napoli alla Val di Susa le mani della mafia sui cantieri... allora Caselli?"), solo chi ha la visuale ristretta e giustizialista può considerare un magistrato "intoccabile" e non come parte dell'istituzione che rappresenta: la magistratura, una parte dello stato che è al servizio di una determinata classe sociale minoritaria al potere, contro l'interesse della stragrande maggioranza del popolo.
Contrariamente a quanto apparso su alcuni articoli, la digos non è intervenuta affatto e i militanti hanno deciso dopo quasi un ora di tornare davanti alla Feltrinelli continuando il blocco stradale che poi si è sciolto intorno alle 20:00.
Dal Piemonte alla Sicilia il movimento No-Tav continua a contrastare il governo moderno fascista e lo stato di polizia crescendo e rispondendo colpo su colpo, questo è solo l'inizio!
Cari Monti, Napolitano, Bersani, Berlusconi e finta opposizione: A sarà dura!
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