venerdì 3 febbraio 2012

pc 3 febbraio - repressione a Spoleto - la DIGOS nelle case dei ragazzi di Brushwood

Spoleto: la DIGOS nelle case dei ragazzi di Brushwood

PERSECUZIONE
LA DIGOS DI ROMA NELLE CASE DEI RAGAZZI DI BRUSHWOOD

Nell’epoca del governo dei banchieri e del Presidente del : “nessuna
categoria deve sentirsi esente dai sacrifici” , messaggio
concretissimamente arrivato nelle famiglie dei lavoratori ( e a quelle
soltanto, ovviamente), ci sono magistrati che cercano ancora l’untore.
Gli untori, le streghe sono notoriamente figli del male,del diavolo,
predestinati da qualche divinità ( con la toga) a finire sotto le
attenzioni delle forze di polizia.
I ragazzi di Brushwood predestinati dall’apparato giudiziario dello
stato a questo ruolo il 23 ottobre 2007, hanno subito oggi, di nuovo,
una limitazione arbitraria della loro libertà personale, attraverso
una perquisizione della DIGOS di Roma su ordine di un giudice della
capitale.
Si è capito per ora, che è in corso una indagine per una lettera
contenente 2 proiettili, inviata nel 2010 al capo del DAP
(dipartimento amministrazione penitenziaria) firmata COOP FAI.
In uno dei passaggi del documento che autorizza la perquisizione, si
legge che ci sarebbero corrispondenze tra lo stampatello attribuito a
Michele nel caso Lorenzetti e quello della lettera al capo del DAP.
Un passaggio questo che non può non suscitare la nostra ilarità.
Infatti, l’immagine che viene in mente immediatamente è di Michele
laureato in filosofia;ci viene da pensare sogghignando, che forse lo
studiare tanto gli è servito per arrivare a scrivere di propria mano,
nel 2010, una lettera di minaccia, allo stesso modo, di quella che gli
si è voluto attribuire, e scritta da qualcuno nel 2007, e per la
quale, prima del 2010, si è fatto 400 giorni di arresti.” Insomma
anarchico si, ma stupido no !
O invece, molto più seriamente, questo fatto, se mai fosse vero, è
un’ulteriore dimostrazione che i nostri ragazzi nulla c’ entrano con
la lettera alla Lorenzetti !
La foresta di Brushwood è come il peccato originale, non se ne esce,
ma è soprattutto come quella del Machbeth di Shakespeare, cammina con
la fantasia del loro autore, che non è uno scrittore ma un giudice.
Ora però, basta con le persecuzioni !
Mentre scriviamo Michele, Andrea e forse altri sono ancora nel
Commissariato a Spoleto

Comitato 23 ottobre

2 febbraio 2012

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