giovedì 25 settembre 2025

pc 23 settembre - Per il governo Meloni gli aiuti umanitari della Flottilla sono atti “irresponsabili” mentre ha autorizzato il traffico di merci, armi comprese, verso Israele genocida

 



Cacciamo il governo Meloni complice del genocidio, di crimini di guerra e contro l’umanità

Nei Porti, nelle fabbriche, nei posti di lavoro diamo continuità all’imponente giornata di lotta del 22 settembre

Il 26 e 27 settembre a Genova ci saranno due giorni di incontri dei lavoratori dei porti europei e del Mediterraneo.

Tutti a Roma il 4 Ottobre

Dai Porti transitano merci dirette ad Israele: da Ravenna c’è stato un consistente traffico di merci dirette ad Israele, le compagnie di navigazione Zim, Msc e Borchard, scalano regolarmente dal Porto di Ravenna

Dati inediti dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (fonte Altreconomia) attestano che solo nei mesi di dicembre 2023 e gennaio 2024 l’Italia ha esportato in Israele armi e munizioni da guerra e non per uso civile per oltre due milioni di euro.

Roma ha esportato a Tel Aviv armi e munizioni da guerra, e non a uso civile come fatto intendere, per oltre due milioni di euro. Una condotta che potrebbe costare al nostro Paese un’accusa di complicità nella violazione del diritto internazionale di fronte alle Corti dell’Aia

Impressiona il valore dell’export della categoria “Bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni e proiettili, e loro parti” relativo ai mesi di dicembre 2023 e gennaio 2024, cioè nel pieno dell’attacco militare di Israele a danno della popolazione civile della Striscia di Gaza e dell’assunzione di misure cautelari da parte della Corte internazionale di giustizia dell’Aia per “plausibili” atti di genocidio commessi da Tel Aviv: 730.869,5 euro a dicembre dello scorso anno, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024. “Cifre elaborate sottraendo la quota di munizioni comuni non oscurate dall’Istat: ciò significa che si tratta di materiale interamente a uso militare”, conferma Giorgio Beretta, analista esperto dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal). E questo è un grosso problema per l’Italia, considerando che stiamo parlando potenzialmente di sottocategorie quali “Cartucce e loro parti per armi da guerra”, “Cartucce per pistole mitragliatrici”, “Munizioni e proiettili da guerra”.

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