martedì 23 settembre 2025

pc 23 settembre - GIORNATA E STRADE PIENE ANCHE A BERGAMO CON LA PALESTINA. NUOVA REPRESSIONE, FERMATI SEI COMPAGNI SUI BINARI

A Bergamo la giornata di lotta a fianco della Resistenza del popolo palestinese è terminata a mezzanotte in presidio alla questura contro la repressione che a Bergamo si sta intensificando, fino al rilascio di sei compagni, a cui va tutta la nostra solidarietà, fermati sui binari della stazione ferroviaria.

Fin dalla mattina gli studenti medi si sono concentrati in stazione con un appello spontaneo lanciato nel tardo pomeriggio di domenica che ha raccolto almeno 400 giovani dalle varie scuole, con un buon impatto sulla massa degli studenti perché fatto accanto a tre istituti superiori. Per tutta la mattinata slogan, interventi di solidarietà e denuncia con la resistenza e per la fine del genocidio.

Una iniziativa che ha raccolto la spinta degli studenti ed ha alimentato massicciamente la manifestazione della sera, invasa dai giovanissimi.

Anche questa straripante. L’iniziativa nata come presidio in centro nella giornata di mobilitazione e scioperi del 22 settembre, è ‘naturalmente’ diventata corteo sotto la spinta di migliaia di manifestati, tantissimi giovani, gruppi di lavoratori in sciopero.

Forte il sentimento anti Meloni, ogni piccola voce, slogan veniva raccolto ‘Meloni fascista complice sionista’, e cori estesi e prolungati, di invettive e per le dismissioni ‘Meloni, Meloni, dimissioni’ ritmato a squarciagola, un pò come a Parigi per Macron.

Rabbia e voglia di fare, trascinati anche dall’entusiasmo per le notizie dalle piazze della giornata ‘di fronte alla barbarie del genocidio e alla disumanità bisogna rispondere con tutti i mezzi necessari, siamo stanchi di continuare ad essere osservatori, le manifestazioni di oggi sono tutte giuste’.

Durante la manifestazione alcune decine di manifestanti sono entrati nella stazione per rafforzare la protesta sui binari. Sei compagni e compagne sono stati fermati e la giornata di mobilitazione è continuata con un presidio solidale contro la repressione davanti alla questura fino al rilascio verso mezzanotte dei fermati.

Il corteo ha anche presidiato il comune dove era in corso il consiglio comunale, da tempo è aperta una forte denuncia contro le posizioni della sindaca e della giunta. E’ stata rivendicata nuovamente una presa di posizione chiara e ufficiale contro il genocidio, di condanna di Israele e di esposizione della bandiera palestinese sulla facciata del comune.

 

 

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