Nella lunga giornata di Milano in solidarietà con la resistenza del popolo palestinese e contro il governo Meloni complice del genocidio, del riarmo, anti operaio e antipopolare, il tappo è saltato, la rabbia per l’orrore di Gaza vissuto in diretta è diventata azione, autonoma, spontanea, decisa e incontenibile.
Tanti giovani e meno giovani hanno preso per buono, applicato e reso concreto la parola d’ordine che aveva lanciato la mobilitazione del 22 settembre "blocchiamo tutto, Gaza brucia" e per ore hanno assediato la stazione Centrale facendo fronte alle pesanti cariche e ai massicci lanci di lacrimogeni.
Basta sentire la ricostruzione giornalistica di un inviato a radio popolare che è costretto a confermare la realtà dei fatti e la dimensione di massa che ha assunto in particolare l’assedio alla stazione centrale, durato oltre 2 ore, situazione sfuggita di mano alle forze dell'ordine: “…in generale la rabbia oggi era tanta, il corteo ha sfilato con una marea di gente... però poi davanti alla celere schierata ha prevalso la rabbia di tanti… con scontri che cosi non ho mani visto a Milano non erano cose organizzate... era rabbia diffusa giovani, meno giovani, italiani stranieri, periferie… quel miscuglio che non si vede spesso a Milano, sembrava un pò una situazione francese…., la gente è stanca perché non cambia niente, tutti vedono le immagini dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania…”, “…un pezzo di periferie e ancora adesso (dopo 3/4 ore) hanno continuato a restare li… un sacco di gente che ha voluto manifestare anche in questo modo”.
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