martedì 23 settembre 2025

pc 23 settembre - Taranto, nella giornata di lotta per la Palestina - Intervento tra gli operai, al porto/appalto ex Ilva e alla Leonardo di Grottaglie

In una situazione in cui ancora non c'è una mobilitazione di massa delle grandi fabbriche, del cuore centrale della classe operaia, e - a parte i porti - è appena cominciata in alcune realtà operaie; in una situazione in cui anche lo sciopero indetto, sia pur con ritardo di 2 anni, dalla Fiom il 19 settembre, e a Taranto in particolare nella realtà industriale principale, Acciaierie d'Italia, non ha visto nessuna iniziativa, presenza alla fabbrica neanche dei delegati della Fiom, mentre lo Slai cobas sc all'appalto Acciaierie ha fatto presidio, comizi, volantinaggio, striscioni, discusso con gli operai della Palestina, trovando in generale solidarietà, denuncia, ma anche a volte un senso di impotenza, 

acquista ancora più importanza quello che ieri 22 lo Slai cobas ha fatto a Taranto, nella giornata di sciopero e mobilitazione per Gaza, in cui ha concentrato il suo intervento tra la classe operaia, al porto e alla Leonardo.
Perchè, come hanno scritto nel loro appello ai lavoratori e sindacati di tutto il mondo, i lavoratori di Gaza e i sindacati palestinesi "le classi lavoratrici possiedono una storia, una forza e un coraggio sufficienti a sconfiggere queste politiche criminali, se uniscono le proprie forze e alzano la voce”.
 
Al porto gli operai Castiglia, appalto ex Ilva si sono fermati e in una assemblea hanno raccolto con convinzione l'appello allo sciopero, che gli operai in tutto il mondo sono di una stessa classe, e hanno denunciato fortemente la complicità del nostro governo al genocidio di Gaza.
 
Alla Leonardo, rompendo un tipo di mobilitazione che ha visto anche in altre realtà in questi mesi andare nei giorni di sabato quando gli operai non ci sono (anche a Taranto un'assemblea a Grottaglie ha deciso di andare alla Leonardo sabato 27/9), lo Slai cobas è andato proprio per parlare con gli operai della Leonardo, portare ad essi il messaggio che anche gli operai delle fabbriche che producono armamenti devono denunciare l'invio delle armi a Netanyahu, i profitti della Leonardo fatti sul sangue di bambini, donne, uomini. (senti gli interventi), esprimere solidarietà con i lavoratori palestinesi; ed è stata portata la proposta di uno sciopero per il 7 ottobre. 
La vigilanza interna allo stabilimento ha cercato all'inizio di non farci stare vicino al cancello interno, pretendendo che ci spostassimo al cancello esterno dove però gli operai entrano con le macchine. Ma questo tentativo di non farci avvicinare agli operai è fallito, siamo rimasti all'interno e l'azienda ha dovuto subire non solo volantinaggio, ma interventi al megafono, cartelli, bandiera palestinese, ecc.  
E questo è stato effettivamente positivo. Gli operai, molti giovani, venivano a chiedere i volantini, si fermavano a parlare, esprimevano solidarietà - una parte aveva aderito allo sciopero Fiom del 19/9; per ora la loro fabbrica fa produzione civile, ma comprendono bene che nella situazione di guerra attuale, anche Grottaglie potrà riconvertirsi in produzione bellica (e su questo nei mesi scorsi ci sono state alcune avvisaglie). Gli operai hanno appoggiato la nostra denuncia e sono stati contenti dell'intervento inaspettato. Continueremo ad andare.  







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