Ma soprattutto abbiamo dato voce ai partigiani e ai martiri palestinesi.
Abbiamo dato voce ad Anan Yaeesh, arrestato e sottoposto, insieme ad Ali e Mansour, ad un
ignobile processo-farsa con l’accusa infamante di terrorismo, mentre migliaia di cittadini italiani arruolati nell'esercito di occupazione israeliano sono liberi di fare a pezzi donne e bambini a Gaza. Perché criminalizzando la resistenza palestinese, non si fa solo un favore a Israele, ma si vuole colpire un nuovo inizio di Resistenza anche qui, per questo oggi più che mai ogni sincero antifascista è chiamato a stringersi al suo fianco.E abbiamo dato voce a Rafat Radwan, paramedico di Gaza giustiziato il 23 marzo in un agguato dell’esercito israeliano insieme ad altri 14 volontari della mezza luna rossa e della protezione civile palestinese.
Con queste testimonianze abbiamo esortato tutte e tutti ad agire ora per fermare il genocidio in Palestina e la persecuzione dei Resistenti palestinesi, portando la propria presenza solidale alle future udienze che ci saranno a L’Aquila - la prossima, più importante, il 21 maggio – e a boicottare attivamente le aziende complici del genocidio in Palestina. In tal senso abbiamo invitato i partecipanti al presidio ad unirsi a noi in un corteo funebre improvvisato, sfilando in silenzio con i sudari insanguinati verso piazza Regina Margherita, ed entrando dentro il Carrefour per richiamare l'attenzione dei clienti nel ruolo complice di questa multinazionale nel genocidio a Gaza.
Dopo la prima pioggia, che ha dissuaso dall’assedio polizia e carabinieri, il sole ci ha accompagnato per tutta la durata della flash mob, e con esso anche la partecipazione e l’interesse delle persone che abbiamo incontrato. Unico neo, ma ce lo aspettavamo, le rimostranze del direttore del Carrefour e un fascista seduto in un salotto cittadino che ha gridato “a morte gli ebrei” e ha fatto il saluto romano. Non abbiamo risposto perché quello che voleva era sporcare il nostro 25 aprile del suo fetore antisemita.
La resistenza non si processa, Libertà per la Palestina, Anan, Ali e Mansour tutti liberi!
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