pc 25 aprile - Il 25 aprile di lotta è già cominciato - Genova
25 aprile Genova
Antifascista ricorda l’insurrezione, studenti contro il riarmo
Ricordare l’insurrezione di Genova del 24 aprile 1945, per commemorare la lotta partigiana al nazifascismo e “attualizzare” il conflitto ai giorni nostri contrapponendosi alla cultura del riarmo, allo sfruttamento degli oppressi e alla guerra sui popoli. Questi sono in sintesi i temi alla base dei due cortei che questo pomeriggio hanno sfilato per le strade di Genova.
Il primo, partito da piazza Marsala alle 16, è stato organizzato dai movimenti studenteschi Osa e
Cambiare Rotta, che hanno attraversato le vie del centro in direzione di Principe. Il secondo, quello oramai divenuto “storico” organizzato da Genova Antifascista, che ha visto la partecipazione di più di mille persone, è partito invece da Casa dello Studente, simbolo “nero” delle violenze fasciste e naziste.
Diversi i temi lanciati durante i due cortei. Gli antagonisti di Genova Antifascista hanno ricordato il perchè della scelta di partire da Casa dello Studente “luogo simbolico per la Resistenza, in un momento in cui la repressione del dissenso è portata avanti con il ddl Sicurezza che va di pari passo con uno stato che ha i profili di uno stato totalitario e fascista“.
Il corteo, ha poi intonato cori di sostegno al popolo palestinese e si è
diretto verso via Montevideo, dove c’è la sede di CasaPound. Sul posto
imponente lo schieramento delle forze dell’ordine, con camionette e gli
alari anti sommossa.
Nel frattempo gli studenti, che hanno sfilato tra le gallerie di Corvetto e largo Zecco in direzione di Principe, hanno intonato contro il governo e contro l’economia della guerra e le scelte del riarmo europeo. Come pubblicato anche sui canali social di Osa e Cambiare Rotta, durante il corteo sono state bruciate simbolicamente alcune bandiere dell’Unione Europea.
Viabilità della città totalmente in tilt per le due manifestazioni:
lunghissime code si sono verificate in tutti gli snodi cruciali della
di Genova, soprattutto in centro in zona Brignole e Principe, con
ripercussioni a Castelletto, Carignano e Foce e corso Europa
La manifestazione di Genova Antifascista si è fermata qualche minuto sotto il palazzo di corso Gastaldi conosciuto come l’ex Inam, oggi in abbandono dopo aver ospitato per qualche anno una sede di Asl:
lo stabile è destinato a diventare uno studentato: “Una speculazione
edilizia a danno degli studenti”, hanno ricordato i manifestanti
appendendo uno striscione con la scritta “Più spazi liberati, meno
dormitori abbandonati”. Poco più avanti, l’assedio simbolico alla sede
di CasaPound, “difesa” da un nutrito cordone di sicurezza: fumogeni, cori e scritte per ricordare che “Genova è solo Antifascista”.
Tra i manifestanti non mancano i cartelli che riprendono la polemica
della “sobrietà” richiesta dagli esponenti del governo per le
celebrazioni del 25 aprile motivata dal lutto nazionale scaturito dalla
morte di papa Francesco, mentre in piazza Alimonda è stata attaccata ad
un muro di un palazzo la gigantografia di Carlo Giuliani.
Prima che il corteo transitasse per il nodo di Brignole, ha fatto capolino in zona anche Pietro Piciocchi,
sindaco facente funzione e attuale candidato per il centrodestra, anche
lui rimasto bloccato nel traffico: “Sono costernato, non è possibile
bloccare la città in questo modo, sono costretto a tornare a casa a
piedi”, ha detto ai presenti. Nel frattempo però alcuni funzionari di
polizia, valutando l’inopportunità di un possibile “incontro”, hanno
chiesto al vicesindaco di farsi da parte per evitare situazioni
critiche. Pochi minuti dopo, i manifestanti giunti in piazza delle
Americhe hanno issato uno striscione di contestazione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver firmato il ddl sicurezza oggetto delle contestazioni degli antagonisti.
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