domenica 6 ottobre 2024

pc 6 ottobre - Grandi manifestazioni per la Palestina anche a Parigi e a Londra - Report e foto da nostre compagne e compagni presenti

 Parigi, 5 ottobre.
Imponente manifestazione a Parigi in solidarietà del popolo palestinese e libanese.
Più di 10.000 persone si sono ritrovate a Place de la Republique ed hanno attraversato la città invocando il cessate il fuoco e la fine del genocidio a Gaza.
« In questo momento, le nostre grida per il Libano occupato e invaso, verso Gaza, verso i popoli palestinesi negati da coloro che si vestono di simboli di libertà!".
Il corteo ha invocato la fine del massacro, la Palestina - e ora il Libano - sono diventati uno spazio "senza civili". Tutti terroristi, meritevoli di morire. Uomini, donne, bambini, è una mostruosità che deve finire.
Siamo la Francia fedele alla difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
Noi siamo la Francia, che rifiuta la complicità del suo governo con Netanyahu.
Tutti i mezzi di potere devono essere utilizzati per ottenere un cessate il fuoco immediato e incondizionato: la fine delle forniture di armi, una rottura dell'accordo di associazione economica, sanzioni contro il governo israeliano.
Ogni giorno che passa è una macchia di sangue in più sulla nostra umanità...

Queste le parole che si alzavano dal corteo.

Da segnalare anche la manifestazione degli studenti di Sciences Po svoltasi nella medesima università contro una lettera del ministro dell'Istruzione superiore francese il quale ha chiesto di non parlare di Gaza all'università perché è laica. Di fronte a questo abuso di potere, gli studenti hanno subito manifestato sostenendo che parlare di geopolitica non viola la laicità soprattutto se si parla di violazione dei diritti umani come sta avvenendo a Gaza e ora anche in Libano.
Emblematiche le parole del giornalista franco-israeliano Charles Enderlin: "Israele non è una democrazia, ma un'etnocrazia e un regime di apartheid genocida messianico."
La manifestazione si è svolta senza tensioni, blocchi o cariche della polizia.
I manifestanti, liberamente e democraticamente, hanno espresso il proprio dissenso forte e compatto verso il genocidio in atto.


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