La richiesta della Procura generale è dunque quella di applicare le medesime condizioni penitenziare del 41 bis anche dentro l’ospedale San Paolo. Non si tratterebbe quindi di una detenzione ospedaliera, ma
dell’applicazione dello stesso regime, da scontare in un reparto detenuti presso una struttura sanitaria, nel caso in cui le precarie condizioni di salute del detenuto non siano destinate a migliorare.I giudici al termine dell’udienza in ospedale hanno tempo cinque giorni per decidere dopo la camera di consiglio. E’ attesa infatti non prima di lunedì la decisione dei giudici della Sorveglianza di Milano sull’istanza di differimento della pena ai domiciliari
Alfredo Cospito, davanti ai giudici della Sorveglianza ha detto che sarebbe “disposto a recedere dallo sciopero della fame purché il tribunale di Sorveglianza liberasse altri detenuti attualmente sottoposti al 41 bis, persone anziane o malate che vogliono soltanto tornare a casa dopo 30 anni di 41 bis“, ha spiegato ai giornalisti il legale Flavio Rossi Albertini, chiarendo che l’anarchico interromperà lo sciopero della fame anche se otterrà i domiciliari.
REDAZIONE di CONTROPIANO
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