domenica 19 marzo 2023

pc 19 marzo - L’antifascismo non muore mai! Migliaia in corteo a Milano in una manifestazione massiccia e piena di giovani

Alcune considerazioni sulla manifestazione dai compagni di proletari comunisti che hanno partecipato 
segue il volantino diffuso e foto del corteo
Un dato sicuramente importante e lampante è stata la grossa presenza di giovani che in questo momento nelle scuole sono sotto attacco da parte del governo sulla questione del fascismo con il ministro Valditara, ma anche contro professori presidi, e l'attacco diretto dei fascisti nelle scuole anche con azioni squadriste, e quindi della necessità di costruire una risposta adeguata alla questione dei fascisti che è aperta. 
Un corteo che ha ricordato chi sono i fascisti nelle varie epoche dal periodo di Dax e 40 anni prima Fausto e Iaio, che ha detto chiaro che i fascisti sono squadristi che ammazzano a tradimento nelle strade, che quando un movimento avanza si trova gli sgherri fascisti a difesa del sistema dei padroni, come è successo a Fausto Iaio che erano la parte avanzata di un settore del movimento rivoluzionario che aveva individuato  nella lotta alla droga all’eroina e il collegamento coi fascisti un elemento delle contraddizioni del sistema capitalista.

Certo il corteo non ha espresso in termini precisi quello che è la necessità dello scontro in questo momento in cui la guerra porta il fascismo e il fascismo alimenta la guerra imperialista, dinamiche e prospettiva contenute nell’editoriale diffuso come volantino, e non poteva essere altrimenti visto l’egemonia delle forze movimentiste che l’hanno promosso e caratterizzato in un certo modo.

Ma qui il problema rimane il fatto che noi dobbiamo fare la nostra parte e continuare il lavoro per trasformare questo movimento e lottare per una unità superiore adeguata allo scontro in atto contro il sistema dei padroni, un fronte di classe proletario e anticapitalista necessario anche per portare fino in fondo le stesse istanze dei tanti proletari presenti nelle lotte sociali: casa, repressione, donne, giovani, lavoro…

E’ proprio questo potenziale che padroni e borghesi vedono bene in prospettiva, e per questo hanno mandato avanti la stampa sempre più di regime per tentare di segnare un distacco tra le masse e l’antifascismo, una narrazione distorta di "un corteo di anarchici e antagonisti”, quando nella realtà di anarchici in massa non c’erano e poi perchè è stato un corteo antifascista che era in piazza con tutte le sue contraddizioni ma uniti contro i fascisti di ieri e di oggi.
Corteo in cui tutte le molteplici iniziative e forme hanno portato il messaggio dell’antifascismo in vari modi, dagli enormi murales che hanno solo abbellito i muri grigi simboli dei quartieri periferici degradati dal capitale e tantissime scritte assieme a qualche bancomat e vetrina rotta, quindi non di azioni anarchiche ma del corteo antifascista.

Giornalisti che non hanno potuto cogliere quanto successo per oltre mezzora, quando il corteo è passato in una zona popolare e i manifestanti hanno alzato il tono degli slogan mentre numerosi  abitanti si affacciavano o si fermavano in strada. In questa fase c’è stata una comunicazione diversa da quella che ha caratterizzato il resto del corteo anche grazie alla condivisione dei nostri slogan sul governo: Meloni attenta ancora fischia il vento, Meloni-Salvini assassini, piazzale Loreto ci son tanti lampioni ieri Mussolini oggi la Meloni, etc. Contro fascisti nei marciapiedi e nel governo per una nuova resistenza


 







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