venerdì 24 marzo 2023

pc 24 marzo - Solidarietà con Alfredo Cospito - Dal Tribunale di Taranto al Palazzo di giustizia di Milano

Iniziativa blitz al tribunale di Taranto 

Durante il presidio è stata letta la dichiarazione di Alfredo Cospito durante l’udienza di riesame per le misure cautelari dell’operazione Sibilla

Il presidio si è concluso con la lettura, da parte di un lavoratore della Dalmine, della bellissima lettera ad Alfredo di un operaio dell’ex Ilva di Taranto

Dal presidio la corrispondenza di Radio Onda d’Urto con Stefania dell’Assemblea milanese di solidarieta’ ad Alfredo Cospito Ascolta o scarica

Alfredo Cospito deve restare detenuto in carcere al 41 bis e non può andare agli arresti domiciliari nell’abitazione dalla sorella a Pescara. Lo ritiene la procura generale di Milano che ha espresso parere negativo alla richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, di concedere all’anarchico il differimento della pena per motivi di salute con la formula della detenzione domiciliare. Il parere espresso dalla procuratrice generale Francesca Nanni e dal sostituto pg Nicola Balice non è vincolante ai fini della decisione. Il verdetto del Tribunale di Sorveglianza presieduto dal giudice Giovanna di Rosa è atteso entro 5 giorni da oggi.

Questa mattina  Decine di manifestanti si sono riuniti davanti al Palazzo di Giustizia di Milano per

un presidio in solidarietà con Alfredo e contro il 41 bis

‘Oggi siamo qui -spiegano gli organizzatori- perché questo rimane il  luogo deputato a scegliere se salvare la vita di Alfredo o no. Abbiamo pensato di mantenere il presidio qui e di non andare al San Paolo  anche perché al San Paolo c’è la sofferenza di tanti, non solo quella  di Alfredo. E anche lui, quando è stato ricoverato li, ha espresso il  suo dispiacere per creare del disagio in un ospedale. Oltre ad avere  un grande coraggio, Alfredo ha un cuore grandissimo e noi speriamo che il suo cuore lo sostenga”.  ”Alfredo – aggiungono – sta portando avanti la lotta non soltanto per  lui, ma anche per tutti quelli che, appartengano alla mafia o meno,  sono sottoposti come lui al regime del 41bis, un regime di tortura che non può esistere. Una tortura dalla quale ti salvi solo se chini la  testa e rinneghi te stesso”.

Alfredo Cospito è pronto a terminare la sua protesta se gli venisse concesso “di tornare a casa” oppure se il tribunale di Sorveglianza “liberasse altri detenuti dal 41 bis” in particolare “persone anziane e malate che vogliono tornare a riabbracciare la propria moglie dopo 30 anni” di duro regime carcerario. Lo sostiene il difensore, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, al termine dell’udienza milanese sulla richiesta di differimento pena ai domiciliari a casa della sorella.

Nessun commento:

Posta un commento