Firenze, torture nel carcere di Sollicciano: tre agenti agli arresti domiciliari, anche un’ispettrice
Sono indagati dieci agenti della polizia penitenziaria. A un detenuto rotto il timpano, ad un altro le costole. A capo un’ispettrice
Torture nel carcere Sollicciano di Firenze: la Procura ha fatto scattare nove misure cautelari per nove agenti penitenziari con l’accusa di tortura e falso ideologico in atto pubblico. Tre di loro sono agli arresti domiciliari (tra cui un’ispettrice) altri sei agenti sono stati interdetti dall’incarico per un anno e sottoposti a obbligo di dimora nel comune di residenza. Indagata un’altra donna in servizio come agente penitenziaria, nei confronti della quale però, non sono stati emessi provvedimenti. Le misure cautelari sono state disposte dal gip su richiesta del pm Christine Von Borries.
Secondo l’accusa, gli agenti sarebbero i responsabili di alcuni pestaggi contro un detenuto italiano e uno marocchino: ad uno di loro furono rotte le costole, ad un altro un timpano. A capo della squadra di agenti responsabili delle presunte torture, una donna. I fatti risalgono al 2018 e al 2020. L’inchiesta, condotta anche attraverso intercettazioni ambientali nel carcere, sarebbe nata dagli accertamenti su alcune denunce per resistenza a pubblico ufficiale a carico dei detenuti presentate dagli stessi agenti, che per l’accusa sarebbero risultate false. Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo della polizia penitenziaria.
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